Restauro di auto e moto d'epoca:
presentato il nuovo corso dell'APC
Un progetto per avvicinare la scuola alle esigenze professionali del territorio, con il coinvolgimento degli stessi privati.
Prenderà inizio dal prossimo anno scolastico 2025/26, in via sperimentale, all’istituto professionale Apc di Cremona il primo Corso di restauro e manutenzione auto e moto d’epoca, voluto e organizzato dal Torriani in collaborazione l’associazione CAVEC.
Strutturato in 120 ore su 7 diversi moduli, l’iniziativa vedrà come protagonisti le future classi quarte e quinte che, tra componenti di meccanica ed elettronica, tappezzeria e carrozzeria, potranno scoprire il mondo del restauro dei veicoli storici.
“C’è una grande carenza di ragazzi – ha commentato il presidente di Cavec Claudio Pugnoli – che sappiano portare avanti un lavoro, vecchio ma sempre attuale. Un’opportunità che noi offriamo all’APC attraverso i nostri insegnanti a questi ragazzi che poi potranno trovare uno sbocco futuro nell’ambito lavorativo”.
“Cogliendo questa esigenza – fa eco la dirigente scolastico del Torriani Simona Piperno – abbiamo pensato di creare un apposito percorso formativo che, in via sperimentale, partirà il prossimo anno scolastico. L’obiettivo, quindi, è rispondere ad una necessità e dare la possibilità allo stesso tempo ai nostri studenti di poter sperimentare un motore che non è proprio quello al quale sono abituati a lavorare”.
Al termine della conferenza stampa di presentazione del corso, organizzata nell’aula magna della scuola cremonese, i ragazzi presenti hanno potuto apprezzare alcune auto e moto d’epoca, accompagnati dai proprietari e dall’Associazione CAVEC.
Un progetto, ad ogni modo, sintomo di una scuola che, in un momento storico in cui i giovani sono (lavorativamente parlando) una risorsa sempre più scarsa, vuole adeguarsi e restare al passo.
“La scuola deve davvero dare una risposta concreta” prosegue la dirigente. “Si parla sempre di sinergia con il territorio, di avviare delle attività che vedano il coinvolgimento anche degli enti esterni presenti all’interno del nostro contesto culturale e sociale. La scuola deve diventare il collante fra ragazzi in formazione e coloro che poi alla fine li ospiteranno nelle varie imprese produttive”.
Andrea Colla