Cronaca

Olimpiadi Cybersicurezza, studente
cremonese medaglia d'argento

Codici e password, dati sensibili e nuove tecnologie, per un progetto che parla anche cremonese. Tematiche oggi più che mai attuali quelle protagoniste della finale della quinta edizione delle Olimpiadi Nazionali di Cybersicurezza, iniziativa svoltasi alla fine di maggio a Salerno a cui hanno preso parte un centinaio di ragazzi arrivati da diverse scuole arrivate da tutto il paese.

Tra i vincitori della medaglia d’argento, al termine di una prova di 7 ore, Massimo Mariaschi, studente del quinto anno al Liceo Aselli di Cremona. Mariaschi, appassionato di informatica, ha saputo destreggiarsi tra crittografie e appositi siti web, con un mix di impegno, conoscenza e fantasia.

“Le Olimpiadi di Cybersicurezza sono una competizione che riunisce la prima selezione di 5.000 studenti; a Salerno eravamo in 100″ ha commentato Mariaschi. “L’organizzazione ha predisposto una serie di siti web: il nostro compito durante la gara di sette ore, quindi molto impegnativa, è stato quello di cercare delle vulnerabilità e sfruttarle per raggiungere, ad esempio, zone del sito che normalmente non sarebbero dovute essere accessibili per gli utenti normali”.

“Perché partecipare? Anzitutto, sono divertenti – prosegue – e permettono di andare ad approfondire cose che normalmente non si sarebbero nemmeno incontrate nel proprio percorso. La Cyber Security è una disciplina molto ampia ma permette di andare a fondo su una tecnologia specifica, perché per poter rompere qualcosa bisogna proprio conoscerlo bene”.

Grande quindi la soddisfazione per un ragazzo che punta a fare di una passione il proprio lavoro; prima però, la tanto attesa (e temuta) maturità che prenderà il via dal prossimo 18 giugno.

“Ora devo pensare agli esami – afferma in merito Massimo – ma l’anno prossimo frequenterò Ingegneria Informatica qui a Cremona; questo oggi è il mio hobby perché è divertentissimo, però diventerà probabilmente la mia vita”.

A stupire, in chiave positiva, è la scuola di provenienza: a sfornare un piccolo hacker è stato infatti un liceo scientifico. “Senza dubbio – commenta il ragazzo – il percorso degli istituti informatici è più adatto; come avviene però per tutte le olimpiadi, quello che davvero è importante è la passione e l’impegno che ci mette il singolo. Questi sono temi che sono sì inerenti la scuola, ma arrivati a questi livelli è essenziale occuparsene nel proprio tempo libero come disciplina, come passatempo che proprio diverte; perché, chiaramente, la scuola non può arrivare così tanto nel dettaglio”.

Andrea Colla

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