Cronaca

Inchiesta urbanistica, a Cremona
sviluppo e inclusione senza favori

L'assessore all'urbanistica di Cremona Paolo Carletti

L’assessore all’urbanistica di Milano Tancredi si è dimesso. L’inchiesta sui presunti abusi edilizi  coinvolge anche il Sindaco Sala, funzionari comunali e imprenditori. Obiettivo: agevolare in vari modi i cantieri che negli ultimi anni hanno trasformato il capoluogo lombardo. L’inchiesta ne ha bloccati oltre 100. Per l’assessore all’urbanistica di Cremona Paolo Carletti, l’indagine milanese mette in evidenza la necessità di tornare a quello che è il vero ruolo dell’urbanistica.

“Vale a dire – afferma Carletti – quello di disegno e di studio di quelli che sono gli sviluppi propri urbani e pertanto anche gli spazi di trasformazione, gli spazi di occupazione urbana. L’assessore all’urbanistica e il settore urbanistica non si possono limitare a studiare quali sono i metodi migliori per favorire un’iniziativa privata. Noi non siamo qui per togliere dei paletti a favore di interessi privati ma per studiare come occupare e trasformare spazi a favore della comunità, il che spesso incontra anche interessi privati, ma il nostro ruolo non è quello di favorire iniziative private e pertanto di andare a forzare dei sistemi e delle procedure”.

Il modello va ripensato, per molti a Milano la politica avrebbe abdicato a favore degli interessi dei costruttori, legittimi, eccessivi e forse illeciti.

“La mia idea – continua Carletti – è diametralmente opposta, non si chiamerebbe pianificazione urbanistica se il ruolo fosse quello sostanzialmente di un passacarte a fronte di interessi privati. Il nostro spazio urbano va occupato e trasformato secondo le esigenze della comunità e dei cittadini che ripeto spesso coincidono anche con quelle di un’iniziativa privata, ma attenzione perché il punto focale è l’iniziativa a favore degli interessi della comunità, quando invece si favorisce l’interesse di un privato si perde di vista il nostro genuino ruolo”.

Occorre conciliare sviluppo e inclusione, “Milano è diventata una metropoli europea, ma la forbice tra chi sta bene e chi non sta bene si è allargata enormemente, Milano oggi non è una città per le categorie basse”.

Tante le richieste che arrivano anche a Cremona, “quelle che riteniamo perseguano in qualche modo un pubblico interesse vengono del tutto evase anche se particolari, altre no. E’ sempre un confronto tra gli interessi della comunità. Quando la bilancia pende da una parte la scelta del politico non può che essere chiara e netta”.

Giovanni Palisto

 

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...