Cronaca

"Per sempre nel cuore". L'addo
a Marino Bocchi a Vescovato

Un mazzo di rose, una fotografia, una giacca da lavoro: pochi, semplici simboli per ricordare una vita spezzata troppo presto.

A Vescovato, è una chiesa gremita quella che ha voluto dare l’ultimo saluto a Marino Bocchi, l’autista di camion vittima dell’incidente avvenuto la mattina di sabato 12 luglio a Crespellano, in provincia di Bologna, lungo la statale 569. L’autocisterna carica di gasolio su cui viaggiava è finita fuori strada andando ad impattare contro un altro mezzo sul piazzale della logistica Gls e prendendo fuoco.

Marino, 60 anni, lascia la moglie Isabella, Sofia, la mamma Eudilia e tanti parenti e amici che hanno voluto essere presenti ai funerali, celebrati da don Pierluigi Capelli.

Al termine delle esequie, Sofia e Isabella hanno voluto dedicare un toccante pensiero al compianto Marino; due lettere che sono riusciti a strappare forti applausi da parte dei presenti.

Se dovessi darti un nome, sarebbe bontà“, ha commentato dal pulpito Sofia, che ha anche ricordato alcuni aspetti peculiari del suo “secondo papà”: l’amore per la famiglia, per il sole, per la scrittura; le divergenze e gli abbracci, l’ultimo incontro. Fino alla citazione di un verso di Guccini: “ma io sono fiero del mio sognare, di questo eterno mio incespicare”, trattata dal brano Quattro Stracci.

Poco dopo, le parole della moglie Isabella: “mi dicono che non posso toccarti, non posso vederti, non posso parlarti: è vero, ma ti porterò nel cuore, sempre e per sempre“.

Andrea Colla

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