Sport

Cremonese, imprevedibilità
e applicazione le parole d'ordine

Bianchetti in azione nell'amichevole contro la Reggiana

È stato davvero molto utile l’ultimo test della Cremonese prima della Coppa Italia. Notevoli gli spunti di riflessioni derivanti dall’analisi della gara con la ReggianaNicola ha infatti fornito una chiara e lampante dimostrazione di quello che è il calcio che ha in mente. Un calcio non fossilizzato su un’unica idea, un calcio pieno di concetti variabili, un calcio fatto di lavoro e creatività.

Come già lo scorso anno a Cagliari, infatti, il tecnico ha schierato la squadra sì con un 3-5-2, ma non nell’applicazione solita e banale dello stesso. In base ai continui movimenti sul campo dei giocatori, a tratti il modulo è diventato un 4-4-1-1 imprevedibile e di difficile interpretazione da parte degli avversariLa lettura del difensore di lato destro (Sernicola, come fu Zappa nel Cagliari) diventa così fondamentale. Allorché si difende, infatti, lo stesso si posiziona da tipico terzo di difesa, con Baschirotto e Bianchetti a formare una solida occupazione degli spazi. Quando si riparte, invece, il laterale si apre ed allarga e si predispone immediatamente alla spinta, imitato dal laterale lato opposto (Pezzella in questo caso), che prima dà un’occhiata alla fase di palleggio, per valutare l’eventuale esigenza di partecipare attivamente alla stessa, e poi parte veloce in avanti e largo per aprire il campo su entrambe le corsie laterali.

Contemporaneamente (mentre l’esterno destro, Floriani Mussolini stavolta, ha preso più profondità possibile) si accende la collaborazione vivace dell’interno mancino (Zerbin nel primo tempo, Vandeputte nel secondo), che prima “prende” la linea laterale, e poi entra improvvisamente diagonalmente dentro il campo avvicinandosi rapido agli attaccanti, che nel frattempo si guardano e parlano per trovare il miglior posizionamento conseguente, con uno che si pone tra le linee e l’altro che allunga la squadra.

Poco è stato concesso a una buona rivale come la Reggiana (già rodata da ben sei amichevoli precedenti), con solo la situazione del rigore concesso da rivedere. L’equilibrio difensivo, concetto giustamente caro a mister Nicola, non ha comunque affatto portato alla rinuncia alla fase di attacco. È avvenuto invece il contrario, con tanti giocatori che hanno partecipato alle manovre offensive, ma senza dimenticare che nulla va tralasciato, pronti quindi poi a riposizionarsi o rientrare velocemente per aiutare i compagni e restituire una completezza che è sembrata ricercata con continuità.

In sostanza la Cremonese sta proponendo un calcio non banale, fatto di studio, impegno, applicazione e generosità. C’è da lavorare, certo, è normale, ma le premesse raccontano di una squadra che sta cercando di fare qualcosa di nuovo e ben sviluppato.

Roberto Moscarella

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...