Dieci anni dall'omicidio da "Frank"
I complici nel Cremonese
Quattro colpi di pistola, due coniugi assassinati, quattro persone condannate in via definitiva.
Sono trascorsi 10 anni dall’omicidio di Francesco (Frank) Seramondi (67 anni) e della moglie Giovanna Ferrari (65), titolari di una nota pizzeria d’asporto che la mattina dell’11 agosto 2015 sono stati uccisi con un fucile a canne mozze all’interno del loro locale in zona Mandolossa, a Brescia.
Per il duplice assassinio, come esecutori materiali, verranno condannati il pakistano Muhammad Adnan e il suo complice indiano Sarbjit Singh. Alla base dell’atto, l’invidia da parte di Adnan, titolare di una panetteria “rivale”.
Ad essere coinvolti, però, seppur con ruoli e destini differenti, furono anche due soggetti all’epoca dei fatti residenti in provincia di Cremona.
Nello specifico, si tratta di Gurgjit Singh, detto Jetta, di Robecco d’Oglio e Jasfir Lal di Offanengo.
Per il primo, l’accusa era quella di aver contribuito insieme ad un soggetto di nazionalità indiana, alla realizzazione del piano criminale, procurando l’arma del delitto e nascondendo gli assassini. L’uomo è stato condannato in via definitiva e al termine dei tre gradi di giudizio a 6 anni di reclusione.
Diversa sorte invece per Jasfir Lal: su di lui pendeva l’accusa di ricettazione del fucile a canne mozze utilizzato per il duplice omicidio.
Dopo una condanna in primo e secondo grado a 5 anni e 4 mesi, l’uomo era stato assolto dalla corte d’assise d’appello di Milano nel giugno 2020.
Una vicenda che, ancora oggi viene ricordata, dai bresciani e non solo.