Polizia locale, giro di vite
sull'abbandono rifiuti
Dal 9 agosto è entrato in vigore un decreto che prevede multe fino a 1.188 euro per chi butta dal finestrino dell’automobile rifiuti come mozziconi di sigaretta e fazzoletti, mentre per lattine, bottiglie o sacchetti scatta prevista la segnalazione alla Procura con un’ammenda da 1.500 a 18.000 euro. E non sono le uniche novità del Codice della strada.
Per gli agenti sarà possibile anche una contestazione differita. Potranno visionare immagini da qualsiasi impianto di videosorveglianza comunale, autostradale o privato, dentro e fuori i centri abitati e usarle come prova per multare chi lancia rifiuti. La multa, quindi, potrebbe arrivare direttamente a casa.
“Si tratta di norme che, diciamo così, rendono più facile il lavoro per le forze dell’ordine e per la polizia locale nel contrastare un fenomeno in realtà molto fastidioso e anche molto pericoloso”, commenta il comandante della Polizia Locale di Cremona Luca Iubini. “Basta vedere ciò che accade sulle strade in giro per l’Italia. E soprattutto è reso più semplice il compito della polizia locale e delle forze dell’ordine perché si può evitare la contestazione immediata ma si può risalire al responsabile tramite il sistema della videosorveglianza.

“E’ chiaro che finchè si restava nell’ambito amministrativo era più difficile risalire all’identità tramite l’utilizzo del sistema della videosorveglianza, mentre la modifica dell’articolo 201 del codice della strada ci dà uno strumento codificato e quindi sicuramente più certo di lavoro.
“In realtà – aggiunge Iubini – la ratio della legge è proprio quella di evitare non solo inquinamento ma anche situazioni pericolose, ad esempio, in questo periodo di caldo torrido, possibili incendi che soprattutto in alcune aree possono diventare davvero un problema di pubblica sicurezza e quindi richiedere anche interventi tra l’altro molto onerosi”.
Il decreto non si ferma alle cartacce lanciate dai guidatori maleducati. Colpisce anche chi usa auto o furgoni per scaricare rifiuti in campagna, zone industriali dismesse o aree naturali. In questi casi ci può essere la sospensione della patente, la confisca del mezzo e la reclusione.
“Due sono i versanti, quello di cui abbiamo parlato ma anche quello invece di chi abbandona rifiuti consistenti, un vero e proprio abbandono, stoccaggio di rifiuti. Anche qui scatta il penale ma si incide sia sul mezzo che può essere sequestrato, finalizzato alla confisca, quindi perdere proprio la proprietà, ma anche sulla patente: si prevedono nei casi più gravi anche provvedimenti di sospensione della patente fino a un semestre”.
IN CRESCITA L’ATTENZIONE AI REATI IN CAMPO AMBIENTALE. I controlli sul corretto smaltimento di rifiuti vedono impegnato il Nucleo operativo ambientale edilizio della Polizia Locale di Cremona, con attività di contrasto ai reati ambientali e al degrado urbano, protezione degli animali, salvaguardia del patrimonio culturale, controllo su abusi edilizi. Ancora troppo frequenti gli sbagli sulla differenziata e l’abbandono di rifiuti indifferenziati nei cestini pubblici.
Come spiega il Vicecommissario della Polizia Locale Matteo Tosio, le contravvenzioni di tipo amministrativo (con sanzione pecuniaria) riguardano mancata differenziata, abbandono fuori cestino, mancato conferimento di rifiuti ingombranti, e anche l’abbandono di veicoli.
“Parallelamente – spiega – come nucleo ambientale edilizio abbiamo proceduto anche alle indagini penali che ci riguardano direttamente sul territorio cittadino, per circa 11 casi. La situazione più frequente è l’errato conferimento della differenziata o il fuori cestino; quelle che incidono di più sulla città sono l’abbandono di rifiuti pericolosi e non, soprattutto nelle zone non centrali e quindi non direttamente controllate. Il Comando ha voluto investire su un nucleo a sé stante proprio per indirizzare i problemi ambientali della città. Da non sottovalutare il fenomeno dell’abbandono in strada di veicoli da rottamare fonte di inquinamento. Vengono lasciati su pubblica via o in spazi privati, chiaramente creando un degrado dell’area e un possibile danno ambientale con perdita di fluidi, le batterie o semplicemente iniziano a vandalizzarlo. Quindi cerchiamo di intervenire rimuovendo nei tempi burocratici il veicolo, anche se il proprietario non è più a Cremona oppure è risultato irreperibile”.
Giovanni Palisto