Incentivi auto, de Lorenzi: "Bene,
ma no a limitazioni territoriali"
Il Governo italiano ha deciso di reindirizzare una parte consistente dei fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per sostenere direttamente l’acquisto di veicoli elettrici da parte di cittadini e piccole imprese. La cifra messa in campo raggiunge i 597 milioni di euro, risorse che inizialmente erano destinate al potenziamento dell’infrastruttura di ricarica elettrica ma che ora verranno utilizzate per incentivare il rinnovo del parco auto circolante.
“Ogni incentivo che possa sostenere la domanda è bene accetto – commenta Cesare de Lorenzi, presidente italiano ed europeo dell’Associazione di concessionari Citroen e DS – soprattutto se viene impostato su vetture elettriche o comunque a bassa emissione che sappiamo essere il canale di vendita un po’ più in sofferenza in Italia rispetto ad altri paesi d’Europa. Sappiamo che abbiamo vissuto un semestre complicato per la situazione macroeconomica italiana, o direi più, europea”.
Per i privati cittadini, gli incentivi oscillano tra i 9.000 e gli 11.000 euro in base alla situazione reddituale. Per ottenere il contributo, sia i privati che le microimprese dovranno necessariamente rottamare un veicolo termico di categoria fino a Euro 5, dimostrando così l’effettivo ricambio del parco circolante.
L’accesso agli incentivi è geograficamente limitato alle cosiddette aree urbane funzionali, ovvero città con più di 50.000 abitanti e le relative zone di pendolarismo. Questa scelta strategica mira a concentrare l’intervento nelle zone dove l’impatto ambientale del traffico è più critico.
Simone Bacchetta