Cronaca

"Senza dimora": 10 casi nel 2025
ma molti non vogliono aiuti

“Il Comune dispone di una mappatura delle persone senza fissa dimora presenti a Cremona e delle loro condizioni di vita?” Lo chiedeva il capogruppo di Novità a Cremona Alessandro Portesani nell’interrogazione discussa giovedi in Consiglio.

La risposta dell’assessore ai Servizi Sociali Marina Della Giovanna ha innanzitutto chiaruìito che è “corretto parlare di ‘senza dimora’ e non di ‘senza fissa dimora’, che è la condizione legata alla mancanza di residenza anagrafica. La persona senza dimora vive una situazione di disagio abitativo, più o meno grave, che è generalmente parte determinante di una più ampia situazione di povertà estrema, laddove la persona senza fissa dimora può essere chi non ha un’abitazione fissa o la possibilità di collocare la propria residenza anagrafica in un Comune o che vi ha la residenza fittizia.

“Con riferimento alla situazione specifica che ha originato la presentazione dell’interrogazione, appena ricevuta sia i Servizi Sociali che la Polizia Locale immediatamente si sono attivati per verificare se la persona segnalata fosse già conosciuta ma purtroppo, mancando informazioni precise, non si è arrivati ad individuare di chi si trattasse. A volte succede che arrivino segnalazioni di occupazioni temporanee di garage o di cantine, magari all’interno di contesti di edilizia residenziale pubblica, e a volte succede che quando gli operatori sociali o la Polizia Locale si recano a verificare la situazione la persona segnalata non ci sia già più trattandosi di situazioni che sono molto fluide. Qualora chi ha fatto la segnalazione avesse informazioni aggiuntive da fornire e si riuscisse ad identificare la persona che dormiva in via Vittori i Servizi Sociali naturalmente si attiverebbero per tutto quanto di loro competenza.

Proprio per quanto concerne la mappatura di cui si chiede nell’interrogazione, la rilevazione del bisogno è effettuata da più attori nel territorio, oltre che dai Servizi Sociali: tra essi Caritas, il Drop-in della Cooperativa Di Bessimo, Croce Rossa Italiana, che svolge attività di unità di strada e tutta la rete di associazioni attive in città per il sostegno alimentare ed economico, in primo luogo la San Vincenzo. Si tratta di soggetti che esercitano un ruolo di prossimità e che hanno servizi di bassa soglia con i quali i Servizi Sociali comunali intrattengono contatti continui per la segnalazione delle situazioni di maggiore fragilità. Arrivano poi segnalazioni anche dalle parrocchie o da privati cittadini. Esiste, tuttavia, anche una larga fascia di persone che non cercano alcun contatto e anzi lo evitano anche da parte di chi svolge attività di bassa soglia. Pertanto, non è infrequente che alcune situazioni di senza dimora non arrivino alla conoscenza dei Servizi Sociali comunali.

I principali strumenti di risposta ai bisogni delle persone in condizione di grave emarginazione e fragilità multiple di cui la rete dei Servizi Sociali del territorio si è dotata si collocano principalmente all’interno dell‘apposita convenzione stipulata tra il Comune di Cremona, che finanzia, e la Caritas Diocesana Cremonese, che comprende:

1) la messa a disposizione di 12 posti letto per uomini adulti nel Centro di Prima Accoglienza (CPA), comprensivi di vitto e beni di prima necessità oltre che di accompagnamento educativo. Questa tipologia di offerta si configura come una seconda accoglienza, ed è quindi vincolata ad una preliminare valutazione del Servizio Sociale inviante, all’accettazione da parte della struttura accogliente e all’adesione attiva da parte del beneficiario (che sottoscrive l’accordo sociale stipulato tra le parti);

2) una risposta di prima accoglienza, individuata nell’Asilo Nottuno attivo con una quindicina di posti letto complessivi, di cui 9 in Convenzione con il Comune di Cremona (7 posti letto maschili presso la Casa dell’Accoglienza e 2 posti letto femminili presso la struttura ‘Casa di Nostra Signora’): l’Asilo Notturno, che diversamente da quanto accade in altre realtà cittadine, è attivo tutto l’anno, offre accoglienza solo notturna e non vincolata ad alcun progetto sociale di sostegno (infatti la valutazione per l’accesso è a cura dell’ente erogatore);

Nel 2025 tra uscite e nuovi ingressi si è registrata una sostanziale saturazione dei posti disponibili. Durante la seconda parte dell’estate per la maggioranza degli ospiti sono state attivate collocazioni provvisorie in contesti privati in quanto sono in corso i lavori di riqualificazione degli spazi della Casa dell’Accoglienza che rientrano nell’ambito del progetto PNRR conosciuto come ‘Stazione di Posta’, realizzato dal Comune di Cremona in co-progettazione con la Cooperativa Servizi per l’Accoglienza.

In casi di particolare urgenza si ricorre anche a strutture con sede fuori dal territorio cittadino e anche, in maniera residuale e come risposta alla primissima emergenza, a strutture alberghiere (9 inserimenti nel 2025). Le tipologie di intervento sono in parte differenti quando si incontrano dei nuclei familiari in condizione di assenza di abitazione: in questi casi è necessario ricorrere ad alloggi temporanei in capo al terzo settore o a strutture di accoglienza di tipo comunitario.

Solo una piccola porzione del fenomeno viene intercettato dai Servizi Sociali comunali e penso che sia utile fornire qualche numero: nel 2025 sono state intercettate 10 situazioni di persone senza dimora e di queste 4 sono state collocate presso i servizi di seconda accoglienza, 4 sono state sostenute nel reperimento di soluzioni abitative o di accoglienza presso privati mentre per le 2 rimanenti non è stato possibile attivare alcun percorso di sostegno in quanto non erano presenti nel sistema dei servizi sociali del territorio e dei territori limitrofi risposte compatibili con il profilo di bisogno di queste persone”

 

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