Cronaca

San Camillo guarda al futuro
Inaugurata la nuova Fisioterapia

Un momento dell'inaugurazione del reparto

Novità per la Casa di Cura San Camillo, la struttura di via Mantova ha presentato gli spazi rinnovati del Servizio di Fisioterapia, con la benedizione del vescovo Antonio Napolioni e la presenza delle autorità civili e militari di Cremona. Un intervento che segna il primo passo di un progetto più ampio di rilancio, frutto di un lavoro di squadra tra direzione, architetti e operatori sanitari.

Ad illustrare le novità e accompagnare gli ospiti nel percorso, Padre Virginio Bebber, amministratore delegato della Fondazione Opera San Camillo, che ha sottolineato il valore di questa tappa: “Siamo molto orgogliosi di quanto inaugurato oggi. Ma questo non è un punto di arrivo, è solo il primo passo di un percorso che non si ferma qui. Mi sto battendo anche a livello nazionale per ottenere ulteriori risorse e dare un tocco nuovo a San Camillo, sempre e solo a servizio degli ammalati. Non lo facciamo per noi, ma per chi ha bisogno: è questo che ci rende orgogliosi”.

La nuova fisioterapia, ha aggiunto, “è frutto di una solidarietà orizzontale, di persone esterne alla Casa di cura e al Servizio sanitario nazionale che hanno voluto dare una mano, dimostrandosi sensibili verso chi è malato e verso chi lo cura. Non posso non ringraziare il cavalier Giovanni Arvedi: ha saputo essere vicino a chi soffre, e chi dona è grande. Per questo abbiamo voluto lasciare all’interno del reparto una targa in suo onore con il testo: Dio ha pensato l’umanità come una famiglia in cui l’uno sa aprirsi ed aiutare l’altro. Grazie amico cav. Giovanni Arvedi per la generosità con cui hai pensato a tante persone che hanno bisogno e chiedono aiuto nel momento della malattia”.

Il nuovo reparto, intitolato a fratel Pietro Cecchin – camilliano che per quarant’anni ha vissuto a Cremona, testimone di carità e servizio agli ammalati – si presenta con locali più accoglienti e funzionali, studi medici, box per le terapie fisiche e una palestra open space attrezzata. I colori scelti, caldi e rassicuranti, accompagnano l’utilizzo di tecnologie all’avanguardia, come le onde d’urto focalizzate, in grado di garantire percorsi di cura personalizzati e moderni. Tra gli obiettivi raggiunti anche lo spostamento del reparto al piano rialzato, l’ottimizzazione del layout interno, la riduzione delle dispersioni termiche e un impianto di climatizzazione ed aria primaria a recupero di calore, a garanzia di comfort e sostenibilità.

Ha portato il suo saluto anche Padre Giuseppe Rigamonti, superiore provinciale della Provincia Nord Italiana dei Camilliani: “Un grazie a chi ha donato per il rifacimento della fisioterapia, perché queste strutture servono meglio l’ammalato, che è il cuore del nostro desiderio di religiosi camilliani. Non è solo la realtà strutturale a contare, ma la cura che qui verrà svolta da medici e operatori. Ognuno, con il proprio dono e la propria professionalità, contribuisce a un servizio che vogliamo offrire sempre migliore alla città di Cremona”.

Con la benedizione del vescovo Antonio Napolioni e la visita guidata dal dottor Michele Frati, responsabile del servizio, il San Camillo ha mostrato un ambiente che non guarda solo alle terapie, ma anche al benessere complessivo dei pazienti e delle loro famiglie. “Questo reparto – ha aggiunto Padre Bebber – rappresenta il primo passo di un progetto ambizioso. La Casa di Cura San Camillo, inserita nel servizio pubblico, continua a rinnovarsi e a fare servizio pubblico con scelte concrete, per rimanere un punto di riferimento nella città e nel territorio”.

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