Cultura

Il libro di Bruno Monsaingeon
Presentato "I bemolli di Stalin"

Violinista, musicista, regista e scrittore, l’artista francese Bruno Monsaingeon celebre per i suoi documentari e libri dedicati ai grandi musicisti del XX secolo come Glenn Gould, è approdato a Cremona per presentare il suo libro “I bemolli di Stalin – Conversazioni con Gennadij Rozdestvenskij“, tradotto in italiano dal cremonese Roberto Lana. Il cognome impronunciabile è stato uno dei motivi per cui questo direttore d’orchestra è stato poco conosciuto in Occidente, nonostante sia stato uno dei più grandi maestri dell’ex Unione Sovietica” racconta Roberto Codazzi, giornalista e critico d’arte che ha presentato il libro insieme con l’autore nella sala eventi della biblioteca di Cremona. “Però conoscere questo spaccato di vita e conoscere anche il dietro le quinte di cosa ha significato la musica, la disciplina nell’ex Unione Sovietica con tutte le sue tragedie e le sue contraddizioni, è una storia che vale la pena conoscere, per cui questo libro è veramente un pozzo di aneddoti, di curiosità, di informazioni che è indispensabile conoscere” ci spiega Codazzi.
“Questo è un artista, un grande interprete, e poi anche un uomo libero da tutti i tabù” ci dice Bruno Monsaingeon “aveva la libertà di esprimersi e lo faceva anche in un modo sarcastico. Ha suonato con tutti i più grandi solisti ed è stato il primo direttore d’orchestra che abbia avuto un posto di fondamentale importanza in un paese straniero. Era davvero qualcosa di impossibile per l’Unione Sovietica“.

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