Celebrato San Michele,
patrono della Polizia di Stato
Celebrata lunedì mattina la messa in onore di San Michele, patrono della Polizia di Stato. La celebrazione, svoltasi nella chiesa dedicata al santo, è stata officiata dal parroco, don Aldo Manfredini, e ha visto la partecipazione di tutte le autorità civili e militari cittadine: accanto al questore, Ottavio Aragona, c’erano, tra gli altri, il prefetto Antonio Giannelli, il comandante dei Carabinieri Paolo Sambataro, il comandante dei Vigili del Fuoco, Michele Castore, il comandante della Guardia di Finanza Massimo dell’Anna, il comandante della Polizia Locale, Luca Iubini, il sindaco Andrea Virgilio e l’assessore alla Sicurezza Santo Canale.
“Chi ha cura della comunità ben si accorge di quanto male vi serpeggia” ha detto il parroco nella sua omelia, rivolgendosi ai poliziotti. “Il male che voi cercate di arginare nella società, la fatica del vivere insieme e di essere comunità. A volte si assiste a una disgregazione preoccupante, e voi vi spendete per fermarla. A volte dovere fermare una intera città per prevenire la violenza, come nel caso degli eventi sportivi. A volte succedono fatti di sangue e dovete sorvegliare con mille occhi, perche la gente non si sente sicura e guarda a voi con fiducia. E voi avete questo compito importante e pericoloso di vegliare sulla comunità“.
“E’ un momento di celebrazione importante, anche per ringraziare tutte le donne e gli uomini della Polizia di Stato del lavoro che svolgono quotidianamente al servizio della collettività” ha commenta il questore a margine della celebrazione. “Un servizio che è sempre più impegnativo e che negli anni è diventato sempre più filtrante sul territorio”.
Un ruolo, quello della Polizia di Stato, che cambia infatti nel tempo: “La nostra capacità deve essere quella di adeguarsi alle mutevoli esigenze della collettività, che riguardano non soltanto il contrasto del crimine ma anche gli interventi di soccorso pubblico, che sono sempre più frequenti, sia nel capoluogo che in provincia”.
D’altro canto, come ha ben evidenziato il parroco nella sua omelia, il lavoro del poliziotto è quello di arginare un male annidato nell’ombra. Come, ad esempio, quello della violenza di genere, che negli ultimi mesi ha visto la questura impegnata a pieno ritmo.
“La Polizia di Stato sulla violenza di genere ha ormai acquisito una forte specializzazione, non soltanto in ragione dei continui aggiornamenti che ci giungono dalla Direzione Centrale della Polizia Criminale, ma anche perché effettivamente abbiamo un team di operatori molto preparati, sia nel settore della polizia giudiziaria che delle misure di prevenzione” conclude il questore.
Laura Bosio