Casa di Comunità avviata ma
incompleta: odg di Cremona Attiva
I ritardi nell’attivazione della Casa di COmunità di Cremona sono arrivati in consiglio comunale con un ordine del giorno di Paolo La Sala del gruppo di maggioranza Fare Nuova – Cremona Attiva “per richiedere formalmente a Regione Lombardia un aggiornamento dettagliato circa le tempistiche previste per le Case di Comunità di Cremona, le modalità di gestione previste e le funzioni effettivamente attivate o da attivare in ciascuna struttura; a chiedere a Regione Lombardia di fornire informazioni sulla rendicontazione dei fondi PNRR e fondi regionali, destinati alle Case di Comunità di Cremona, al fine di garantire la trasparenza e l’efficacia nell’utilizzo delle risorse pubbliche; a proporre un lavoro congiunto tra il Comune di Cremona, ATS Val Padana e l’ASST di Cremona, coinvolgendo le organizzazioni sindacali e professionali, per monitorare lo sviluppo delle Case di Comunità e supportarne la comunicazione a livello locale”.
Un modo insomma per riportare l’attenzione sulla medicina territoriale che avrebbe dovuto essere elemento caratterizzante della sanità post Covid e che invece è rimasta ingran parte lettera morta.
Durante il dibattito, Riccardo Merli, capogruppo di Fare Nuova Cremona Attiva ha evidenziato che “in Lombardia solo 8 case di Comunità rispettano davvero gli standard fissati dal decreto ministeriale 77 del 2022” e la Casa di Comunità di Via San Sebastaino, finanziata con oltre 2 milioni di euro, non vi rientra.
“Gli standard non sono dettagli burocratici: prevedono medici e infermieri presenti in modo continuativo; orari di apertura di almeno 12 ore al giorno, sei giorni alla settimana, se non addirittura h24 nei casi hub;
servizi di diagnostica di base, assistenza domiciliare, integrazione con i servizi sociali.
Eppure – ha continuato Merli – la maggior parte delle Case di Comunità lombarde non garantisce tutto questo. Molte strutture hanno orari ridotti, alcune funzionano solo come poliambulatori limitati. Altre sono ancora cantieri aperti o locali riadattati alla buona. Mancano i medici, mancano gli infermieri, mancano i pediatri. È evidente che ci sia un grave ritardo infrastrutturale. Come amministratori locali, come rappresentanti delle comunità, come cittadini. Dobbiamo chiedere con forza alla Regione Lombardia di rispettare gli impegni presi”.
La mozione è stata approvata coi voti della maggioranza a cui si è unita Paola Tacchini (M5S Cremona Cambia Musica) emendata con un’integrazione del sindaco Andrea Virgilio per la convocazione della Conferenza dei sindaci dell’Asst affinché venga fatto il punto della situazione e si ottengano date certe sull’attivazione dei servizi.

