Cronaca

Aviaria: un focolaio nel cremasco
e uno sul confine bresciano

Un focolaio di influenza aviaria è stato confermato in un allevamento di tacchini di Casale Cremasco-Vidolasco. L’allarme è scattato sabato 25 ottobre, dopo che era stata segnalata una morìa improvvisa di circa cinquanta tacchini. Le analisi condotte dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, sede di Padova, hanno confermato nella giornata di lunedì 27 la positività al virus dell’aviaria. Immediatamente le autorità sanitarie hanno disposto l’abbattimento di tutti i capi presenti nella struttura, circa 60.000 tacchini.

Le operazioni di abbattimento e smaltimento, coordinate dai servizi veterinari dell’ATS Val Padana, sono tuttora in corso. Intorno all’allevamento è stata istituita una zona di protezione del raggio di 3 chilometri, all’interno della quale è vietata qualsiasi movimentazione dei capi.

Il provvedimento è stato adottato anche in considerazione di altri focolai segnalati in aree limitrofe: uno nel Lodigiano, di competenza dell’ATS Milano, e un altro ancora più recente nel comune di Seniga, in provincia di Brescia, località confinante con la provincia di Cremona.

Pur non essendoci ad ora altri casi diretti sul territorio provinciale, le autorità veterinarie hanno esteso le misure di contenimento. Fanno dunque parte della zona di protezione (raggio di 3km dal focolaio di Seniga) i territori di Scandolara Ripa d’Oglio e di Gabbioneta Binanuova. Coinvolti invece nella zona di sorveglianza (raggio di 10km dal focolaio) i territori di Robecco, Corte de’ Frati, Grontardo, Pescarolo, Ostiano e in parte quelli di Persico Dosimo, Gadesco Pieve Delmona, Vescovato, Cicognolo, Pessina.

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