Confcommercio Cremona
contro i contratti pirata
Si è svolto lunedì mattina, presso la sede di Confcommercio Provincia di Cremona, il tavolo di confronto dedicato al tema del dumping contrattuale, un fenomeno che genera concorrenza sleale tra le imprese e riduce tutele e diritti dei lavoratori. A presiedere l’incontro è stato il Presidente Andrea Badioni, mentre Paolo Baldazzi, Responsabile Lavoro, Contrattazione e Relazioni Sindacali di Confcommercio–Im-prese per l’Italia, è intervenuto in collegamento illustrando il quadro nazionale: oltre 1.000 CCNL depositati al CNEL, più di 200 dei quali classificabili come “contratti pirata”, con differenziali retributivi che possono superare i 7.900 euro annui e un impatto negativo stimato in 553 milioni di euro di minor gettito per la Pubblica Amministrazione.
Nel corso dei lavori è intervenuto il Direttore Generale di Confcommercio Cremona, Stefano Anceschi, che ha dichiarato: “Il fenomeno del dumping contrattuale rappresenta una minaccia per la qualità del lavoro e per la corretta concorrenza tra imprese. In provincia di Cremona, i dati CNEL di aprile 2025 parlano chiaro: su 22.447 lavoratori e lavoratrici a cui vengono applicati i CCNL del terzia-rio, ben il 73% è tutelato da contratti della famiglia Confcommercio.
Nello specifico: 11.636 lavoratori sono coperti dal CCNL Confcommercio Terziario, Distribuzione e Servizi; 3.562 dal CCNL FIPE per i pubblici esercizi; 1.251 dal CCNL Federalberghi per il settore della ricettività. Questi numeri confermano la forza e la rappresentatività dei contratti firmati da Confcommercio, che garantiscono tutele reali e condizioni eque. Per fortuna, nel nostro territorio i contratti meno rappresentativi di associazioni “minori” restano ai margini e non trovano spazio contratti pirata, che rischierebbero di compromettere diritti e qualità del lavoro. Confcommercio Cremona continuerà a vigilare e a promuovere la corretta applicazione dei CCNL, a tutela delle imprese e dei lavoratori”. Presente al tavolo anche Elena Curci, Segretaria Generale CGIL Cremona, che ha affermato: “Un appuntamento importante in Confcommercio, che ha come obiettivo principale l’indagine sul fenomeno del ‘dumping’ contrattuale, molto diffuso nel settore terziario. Questo fenomeno non solo introduce concorrenza sleale tra le imprese, ma ricade direttamente sui lavoratori. Va combattuto con forza e senza indugi, poiché il dumping comprime la dinamica salariale, diffonde cattiva occupazione, colpisce le buste paga e rende le persone più povere, danneggiando lavoratori, imprese e l’integrità del sistema contrattuale.
Credo – aggiunge Curci – che ci sia un punto in comune e proprio da qui, Cgil Cisl Uil e Confcommercio insieme possiamo fare la differenza, agendo contro la proliferazione di con-tratti ‘pirata’, ossia contratti che offrono tutele inferiori”. Per Ivan Zaffanelli, Segretario Generale CISL Asse del Po: “Il contrasto al dumping contrattuale passa da una sola via: rafforzare la contrattazione collettiva e valorizzare i contratti stipulati dalle organizzazioni maggiormente rappresentative. L’uso di “contratti pirata” altera la concorrenza, impoverisce i lavoratori e indebolisce il tessuto produttivo. È un tema decisivo, perché i contratti non rappresentativi generano concorrenza sleale, riducono le tutele e compromettono la qualità del lavoro. Il tavolo, a cui ha preso parte anche Germano Denti di UIL, si è concluso registrando una forte convergenza sull’importanza di un’azione comune per contra-stare la concorrenza sleale generata dai contratti non rappresentativi, tutelare la dignità del lavoro e garantire condizioni eque per tutte le imprese del territorio.
“Il confronto di oggi – commenta il presidente Andrea Badioni – dimostra quanto sia fondamentale lavorare insieme, con responsabilità e visione comune, per tutelare i lavoratori e garantire condizioni di concorrenza leale alle nostre imprese. La provincia di Cremona ha bisogno di un mercato del lavoro basato su regole chiare, contratti rappresentativi e tutele effettive. Confcommercio continuerà a svolgere il proprio ruolo con determinazione, perché proteggere il lavoro significa proteggere la qualità e il futuro del nostro territorio”.