Soncino, polo infanzia. Il sindaco
contro e-distribuzione: "Insolenti"
Senza pace il cantiere per la realizzazione del polo per l’infanzia a Soncino, dove un anno fa, il 5 dicembre 2024 in un tragico incidente sul lavoro, perse la vita un operaio di 58 anni, Giuseppe Bolognini di Pumenengo (Bergamo) schiacciato da un braccio meccanico. Per quella tragedia il cantiere ebbe un inevitabile stop ed ora altri problemi di natura tecnica rischiano di farlo procrastinare.
Un cantiere che rientra nell’ambito del Pnrr, finanziato con 2 milioni e 20mila euro, avviato a novembre 2023 e che deve terminare a marzo 2026, ma che rischia di sforare i termini per un mancato intervento infrastrutturale da parte di e-distribuzione, l’azienda dell’Enel che gestisce la rete elettrica. Lo denuncia il sindaco Gabriele Gallina in una durissima lettera di sollecito inviata sabato 6 dicembre al responsabile Area Lombardia e alla responsabile delle relazioni esterne per l’area Lombardia sud.
Il problema a cui da 6 mesi non è stata data risposta è “lo spostamento di un impianto di rete propedeutico al proseguimento dei lavori” nella nuova urbanizzazione che ospita il polo per l’infanzia. “Dopo sei mesi di continui solleciti ai responsabili dell’Unità territoriale Cremona-Lodi, la Vostra azienda non è ancora riuscita a realizzare l’intervento da noi richiesto e ancora atteso”, scrive Gallina.
Un’attesa che “è andata oltre ogni limite di accettabilità per un servizio essenziale” e che “mette a rischio il finanziamento dell’opera in programma che deve rispettare le tempistiche di collaudo e di rendicontazione stabilite da norme statali, con la prospettiva della perdita di contributi già concessi”.
Durissimi i toni utilizzati nella lettera, in particolare verso due funzionari citati per nome che “hanno dimostrato inefficienza e pessima organizzazione lavorativa e hanno tenuto nei confronti del nostro ente locale comportamenti presuntuosi, irrispettosi e insolenti, classici dei peggiori funzionari parastatali operanti in posizione di monopolio naturale”.
Insomma, un sindaco che ha davvero perso la pazienza e che conclude la missiva dando 7 giorni di tempo all’azienda per provvedere a quanto richiesto, pena l’adire a vie legali, “inclusa la richiesta di risarcimento per i danni economici diretti e indiretti causati dal Vostro inadempimento”.
Giuliana Biagi