Museo del Violino, Portesani chiede
conto di bar chiuso e bookshop
La perdurante chiusura del bar-ristorante interno al Museo del Violino approderà nell’aula del consiglio comunale. La lista civica ‘Novità a Cremona’ ha depositato all’Ufficio di Presidenza del Consiglio comunale un’articolata interrogazione a risposta verbale, firmata dal capogruppo Alessandro Portesani e dal consigliere Cristiano Beltrami.
Nel testo si chiede se la Giunta ritenga che il canone di 36.000 euro l’anno, combinato con i vincoli operativi previsti, “rappresenti un assetto coerente” e realmente sostenibile per l’avvio e la gestione del servizio. Si chede quindi “se il Sindaco, quale rappresentante del Comune nella Fondazione MdV abbia sollevato o intenda sollevare in sede di CdA o Assemblea la necessità di valutare una revisione del canone o l’eventuale aggiornamento delle condizioni poste a base di gara”.
L’interrogazione riguarda anche il bookshop e “le ragioni per cui questa attività commerciale – continua Portesani – interna al complesso museale goda di un canone nullo o irrisorio e sulla base di quali atti o criteri sia stata definita tale condizione e se, soprattutto, il Comune ritenga giustificabile, sotto il profilo dell’equità e della coerenza amministrativa, la disparità di trattamento tra bar-ristorante e bookshop in termini di canone e vincoli operativi”.
“È difficile immaginare – spiegano Portesani e Beltrami – come un’attività commerciale di questo tipo (il bar) possa reggersi in equilibrio con regole tanto restrittive e un canone così elevato. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: il servizio è chiuso da mesi e il Museo ne esce penalizzato.” “Non si comprendono i criteri che giustificano una differenza così marcata: da una parte si impone un canone elevato e condizioni rigide, dall’altra si concede gratuitamente uno spazio altrettanto strategico. È una disparità che solleva domande legittime e che non può essere liquidata come una semplice scelta tecnica”, dichiarano i consiglieri.