Cronaca

Protesta contro il "super
intramoenia" il 16 dicembre

“Diciamo un forte no alla distruzione della sanità pubblica in Lombardia! Per questo il 16 dicembre, dalle ore 14.00, saremo sotto il Pirellone, durante il Consiglio regionale: vogliamo ricordare alla Giunta e alla maggioranza i pessimi regali che hanno indebolito la sanità pubblica, come quello che a ragione abbiamo definito superintramoenia e che di fatto tende a ledere il diritto alle cure in tempi accettabili per le fasce di popolazione più deboli, così come vogliamo ricordare le promesse non realizzate per ridurre le liste d’attesa”.

Lo dichiara Marco Caldiroli di Medicina Democratica, a nome della rete La Lombardia SiCura. “Seguiranno altre iniziative – ha aggiunto – quali un convegno di approfondimento, una settimana di mobilitazione nei territori entro febbraio, fino alla manifestazione fissata per il 14 marzo 2026. Lo dobbiamo alle 90.000 persone che hanno sottoscritto nel 2024 la nostra petizione per il rilancio della sanità pubblica lombarda”.

“La delibera regionale n° 4986 del 15.09.2025 – continua Caldiroli -obbliga di fatto le Aziende Socio Sanitarie Territoriali a sperimentare convenzioni con le diverse forme di sanità privata, mutue, assicurazioni, fondi, aggiungendo ulteriori prestazioni fornite in libera professione dagli operatori sanitari pubblici: non si tratta di una semplice estensione dei rimborsi per chi ha sottoscritto polizze o gode di qualche welfare aziendale, ma di un meccanismo salta la fila anche nel pubblico, peggiorando ancora di più le diseguaglianze e il diritto alle prestazioni sanitarie, per chi non può permettersi l’accesso a mutue, assicurazioni e quant’altro”.

A sottoscrivere la protesta anche gli altri aderenti a La Lombardia SiCura: Vittorio Agnoletto Osservatorio Salute, Massimo Cortesi Arci Lombardia, Monica Vangi CGIL Lombardia, Federica Trapletti SPI CGIL Lombardia e Andrea Villa, ACLI Milano.

La rete La Lombardia SiCura rimarca, inoltre, il fatto che un’altra delibera successiva ha stanziato ulteriori 10 milioni di euro per l’acquisto di prestazioni dal privato, per mettere una toppa alle liste d’attesa, senza che si veda l’attuazione delle tante promesse di rafforzamento della sanità pubblica.

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