Rifondazione Comunista per il NO
a referendum separazione carriere
Rifondazione Comunista di Cremona e i Giovani Comunisti aderiscono al Comitato provinciale per il No al referendum sulla riforma costituzionale della Giustizia del ministro Nordio, che saremo chiamati a votare in primavera.
“Una riforma autoritaria che ha come obiettivo finale la sottomissione dei pubblici ministeri alle volontà dell’esecutivo, così com’è avvenuto negli altri paesi in cui si è introdotta la separazione delle carriere, con la scusa di dover tenere sotto il controllo i PM, diventati troppo potenti una volta separati dai giudici, in quanto verrebbe meno il bilanciamento oggi garantito da un unico CSM che governa entrambe le magistrature”, affermano in una nota Simone Antonioli e Francesca Berardi (Co-Segretari Partito della Rifondazione Comunista, Federazione di Cremona).
“Qualora dovessero prevalere i sì alla separazione delle carriere – continuano – non nell’immediato, ma a distanza di anni, i pubblici ministeri dovranno attenersi alle linee guida del Ministero della Giustizia, che stabiliranno quali processi hanno la priorità e quali meno, col risultato che potrebbero ostacolare i processi a esponenti del governo o comunque vicini ad esso.
“Contestiamo anche la nomina dei giudici dell’istituenda Alta Corte disciplinare e dei due CSM mediante sorteggio, in quanto negherà ai magistrati il diritto di eleggere i propri rappresentanti nei loro organi di autogoverno e controllo.
Riteniamo che siano ben altri i problemi della giustizia che attanagliano i cittadini di cui la politica dovrebbe occuparsi, a partire dalla durata indeterminata dei processi, l’assenza di certezza della pena e l’inaccessibilità di fatto alla giustizia per i meno abbienti che non possono permettersi di tasca propria un avvocato”.