Senza vaccino continuò a lavorare
Veterinario condannato a sette mesi
Nell’agosto del 2021, in piena epoca Covid, un veterinario cremonese che non si era sottoposto all’obbligo vaccinale, cosa che gli avrebbe permesso di proseguire nella sua attività, era stato sospeso perchè scoperto nella sua clinica con indosso il camice intento ad effettuare visite. Il medico, iscritto all’Ordine di Lodi, è finito nei guai per esercizio abusivo della professione, e ha subito un processo penale. Procedimento che oggi ha portato alla condanna dell’imputato. Per lui, sette mesi, pena sospesa, e multa di 12.000 euro (il pm onorario aveva chiesto la condanna a 4 mesi e 7.000 euro di multa).
“L’accertamento riguardava un vaccino anti-SARS-CoV-2, ma la legge è chiarissima”, ha spiegato l’avvocato della difesa Antonio De Grazia, che ha sottolineato come la normativa d’emergenza prevedesse “la prevenzione del contagio, non della malattia. Se si voleva indicare che l’obbligatorietà riguardava anche la vaccinazione anti malattia, lo si doveva scrivere espressamente, e invece non è stato fatto. Poi c’è stata una sorta di confusione tra virus e malattia, ma sono due cose completamente diverse. Prevenire la malattia serve a sé stessi, non agli altri. E’ questo che manca”.
“Il mio assistito”, ha chiarito il legale, “non è da considerarsi un no vax, ma piuttosto un free vax”, e cioè tra coloro che dichiarano di non essere antivaccinisti, ma che pretendono libertà di scelta.
“Per la tutela della collettività”, secondo l’avvocato, “ci voleva qualcosa che potesse prevenire l’infezione, non la malattia. I farmaci vaccinali sono stati autorizzati a fine dicembre 2020/inizio gennaio 2021, mentre la legge che ha introdotto l’obbligo per le professioni sanitarie è successiva, e cioè dell’aprile 2021”. Secondo la difesa, non sarebbe stato possibile imporre un trattamento profilattico prima della sua previsione normativa. Il legale si è rifatto ad una legge del 1865 sul contenzioso amministrativo: “Gli atti disposti nei confronti del mio assistito mancano di valide premesse giuridiche e pertanto vanno disapplicati”.
Contro la condanna, la difesa ha annunciato ricorso.
Sara Pizzorni