Cronaca

Uccisioni al canile: cinque imputati, dodici le parti civili a processo

Nella foto, il dottor Rosario Fico (a sinistra), il perito incaricato di effettuare le autopsie sulle 33 carcasse trovate nella cella frigorifera del canile

GLI IMPUTATI E LE QUESTIONI PRELIMINARI

E’ partito oggi il processo nei confronti di cinque imputati per le presunte uccisioni e maltrattamenti di animali che sarebbero avvenuti al canile di Cremona. Sotto accusa, l’ex presidente della passata gestione (dal 2004 al 2008) dell’Associazione Zoofili cremonesi Maurizio Guerrini e la vice Cheti Nin (l’unica ad essere presente in aula), le due volontarie Laura Grazia Gaiardi ed Elena Caccialanza e la veterinaria dell’Asl Michela Butturini. Questa mattina, davanti al collegio composto dal presidente Pio Massa e dai giudici a latere Francesco Sora e Andrea Milesi (il pm è Fabio Saponara), sono state discusse le questioni preliminari. La difesa degli imputati ha chiesto l’inutilizzabilità dell’incidente probatorio relativo all’esame del dottor Rosario Fico, il perito incaricato di effettuare le autopsie sulle 33 carcasse trovate nella cella frigorifera del canile. Secondo gli avvocati della difesa, la perizia sarebbe stata effettuata dopo la scadenza del termine delle indagini preliminari. Inoltre è stata chiesta la non ammissibilità delle parti civili, tranne la Lega per la difesa del cane di Cremona. Secondo i legali degli imputati, essendo le altre associazioni di carattere nazionale, non sarebbero titolate a spendersi in giudizio, visto che i fatti sono avvenuti a Cremona. I giudici si sono riservati di decidere nell’udienza del prossimo 18 giugno, quando comincerà l’esame dei testi dell’accusa, tra i quali anche gli uomini del Nas che avevano portato avanti l’indagine.

DODICI LE PARTI CIVILI A PROCESSO

Sono dodici le parti civili nel procedimento relativo alle presunte uccisioni di animali. Tra queste, Pierina Ogadri, titolare, insieme al marito Ivan Boselli, di un’azienda cremonese che nelle ricorrenze di Natale e Pasqua usava, insieme ai suoi dipendenti, raccogliere cospicue somme di denaro da destinare all’acquisto dei beni necessari degli animali ospiti del rifugio ed alle loro cure e assistenza veterinaria. La Ogadri è assistita dall’avvocato Alessandro Zontini, mentre l’avvocato Gabriella Avellini Melchiorre assiste Paola Bertagni, privata cittadina, proprietaria di un cane portato al rifugio ma dal quale non era mai uscito. La Nin è accusata di averlo soppresso senza motivo.
Le altre parti civili del processo sono le maggiori associazioni animaliste italiane, tra cui Enpa (Ente nazionale protezione animali), Oipa (Oraganizzazione internazionale protezione animali), Anpana (Associazione nazionale protezione animali natura e ambiente), Lav (Lega antivivisezione), la Lega per la difesa del cane di Cremona, presieduta da Rosetta Facciolo e rappresentata in aula dall’avvocato Francesco Cogrossi, la Lega del cane a livello nazionale, Leal (Lega antivivisezionista) e l’associazione animalista Earth, tutte assistite dall’avvocato Gian Luca Scagliotti.

LE ACCUSE

“Sovraffollamento nei box, causa di frequenti sbranamenti” e “uccisioni illegittime degli animali di affezione, cani e gatti, ivi ospitati” è l’accusa di maltrattamenti di animali contestata a Guerrini, che avrebbe omesso di esercitare “i propri doveri di controllo sul canile, di cui lasciava la piena gestione ed organizzazione a Cheti Nin (entrambi difesi dagli avvocati Marco Soldi ed Ennio Buffoli), consentendo che avvenissero i maltrattamenti e le uccisioni illegittime”.

Alla stessa Cheti Nin (dimessasi dalla carica, insieme a Guerrini, nel marzo del 2009 con l’esplosione dell’inchiesta) e alle due volontarie (queste ultime difese dall’avvocato Stefania Amato) si contestano l’uccisione di animali e l’esercizio abusivo della professione veterinaria. Dal 2005 al marzo del 2009 avrebbero ucciso, “per crudeltà e senza necessità”, numerosi cani, addirittura intere cucciolate, e gatti: circa 300 animali all’anno. Animali eliminati “inoculando il farmaco eutanasico Tanax o il farmaco Pentothal Sodium: decessi ingiustificati ed illegittimi”, come la morte di 12 cani e 2 gatti soppressi con il tiopentale ed esaminati dal dottor Fico. Cheti Nin e le volontarie avrebbero anche fatto vaccinazioni e rimosso punti di sutura. Inoltre la Nin avrebbe soppresso “per crudeltà e senza necessità” un cane che il padrone aveva portato al rifugio nel settembre del 2007 e un altro in affido nel maggio del 2008.

ABUSO D’UFFICIO PER LA VETERINARIA

Alla veterinaria dell’Asl, invece, è contestato il solo reato di abuso d’ufficio. Per la procura la Butturini, “violando le norme di legge relative a compiti di controllo”, avrebbe omesso di “segnalare le gravi irregolarità riscontrate”. L’imputata è difesa dagli avvocati Francesco Gianzini e Alessandro Nolli.

DUE DEGLI IMPUTATI DEVONO ANCHE RISPONDERE DI MALVERSAZIONE AI DANNI DELLO STATO

Maurizio Guerrini e Cheti Nin sono anche accusati di malversazione ai danni dello Stato e di appropriazione indebita aggravata: non avrebbero destinato, in parte, i contributi pubblici ricevuti ogni anno dal Comune per la gestione del canile. Inoltre, abusando della relazione di prestazione d’opera, si sarebbero appropriati delle offerte ricevute dai privati. Nel 2006 “non trovano giustificazione prelievi in contanti per 10.035,70 euro, e vi è una differenza di 49.290,01 euro tra l’importo indicato nel consuntivo dell’associazione per lavori di manutenzione e quanto effettivamente erogato per tali lavori”.

Sara Pizzorni

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