riempie il PalaRadi
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Luca De Filippo sarà al teatro Ponchielli, all’interno della stagione di Prosa, il 30 e 31 gennaio (ore 20.30) con un testo scritto dal padre Eduardo nel 1946. Il titolo dello spettacolo è “Le bugie con le gambe lunghe”, una storia che vive dei reciproci intrighi che alcune coppie intrecciano intorno a Libero Incoronato, uomo modesto, onesto, la cui vita tranquilla viene sconvolta dai vicini che tentano in ogni modo di coinvolgerlo, suo malgrado, nelle loro squallide storie.
La commedia
Il nostro lavoro sulla drammaturgia di Eduardo, in particolare su quella del dopoguerra, continua con la messa in scena de Le bugie con le gambe lunghe, commedia scritta nel dicembre 1946 – subito dopo il debutto napoletano di Filumena Marturano – che venne rappresentata solo un anno dopo: lo straordinario successo di Filumena infatti ne fece rinviare continuamente il debutto.
Come sarà poi ”Le voci di dentro”, ”Le bugie con le gambe lunghe” è una commedia sul tema della verità e della menzogna, in cui la vena amara che scorre in sottofondo alla comicità a tratti quasi farsesca del primo atto si accentua con il procedere dell’azione, tanto da far scrivere a Gerardo Guerrieri come Eduardo ”…scansa gli effetti e le situazioni già fatte, accenna, colpisce di striscio con una padronanza del mezzo tecnico impressionante…”, conferendo al testo un suo carattere insieme ”antico” e sperimentale.
La storia vive dei reciproci intrighi che alcune coppie intrecciano intorno a Libero Incoronato, un uomo modesto, onesto, insieme dignitoso e fiero, la cui vita tranquilla viene sconvolta dai vicini che tentano in ogni modo di coinvolgerlo, suo malgrado, nelle loro squallide storie. Prima ingenuamente ostinato nello smascherare le clamorose menzogne spacciate per verità, di cui è testimone, Libero decide alla fine di adeguarsi in modo provocatorio alla regola generale, rilanciandola e amplificandola fino al paradosso.
Ed ecco il titolo della commedia, che rovescia il proverbio popolare: le bugie con le gambe corte sono quelle dei bambini, quelle puerili, mentre quelle con le gambe lunghe sono quelle ”che tutti noi dobbiamo aiutare a camminare per non far cadere l’impalcatura della società” (Eduardo nell’intervista a Sergio Romano).
Un personaggio e una commedia che anticipano modalità drammaturgiche molto moderne, fortemente presenti nell’Eduardo a venire.