Cronaca

Nei nidi e nelle scuole d'infanzia il tempo lungo passa ai privati Il Comune: "Così risparmiamo"

Sopra, la commissione Politiche Educative

Nelle tredici scuole comunali il tempo lungo passerà ai privati. Nei nidi e nelle scuole d’infanzia, la fascia oraria dalle 16 alle 18 verrà gestita dalle Cooperative. La scelta della Giunta è stata illustrata in commissione Politiche educative alla presenza dell’assessore Jane Alquati, del dirigente Maurillio Segalini, della dottoressa Silvia Toninelli e della pedagogista Lina Stefanini. “Passeremo da un costo di 250 mila euro a 50 mila euro – ha spiegato l’assessore ai consiglieri di maggioranza e di opposizione presenti -. La decisione è stata presa dall’Amministrazione per tante ragioni: per la diminuzione di risorse che dallo Stato arrivano al Comune, per la necessità di risparmiare sulle spese, per le priorità decise dalla Giunta e, soprattutto, perché è cambiato il tessuto sociale. In cinque anni le richieste per il tempo prolungato sono diminuite del 40%, a fronte di un aumento delle domande per il tempo anticipato. Attualmente, se dovessimo attenerci al regolamento (attivare il tempo lungo con un minimo di dieci bambini presenti), non riusciremmo ad aprire il servizio in ben tre scuole per carenza di domande: Agazzi, Gallina e Martiri della Libertà”.
“Potevamo scegliere di non attivare più il servizio in tre punti della città – ha continuato Alquati -, invece abbiamo deciso di fare un anno di sperimentazione con la privatizzazione del tempo lungo”. Le lettere agli otto soggetti del terzo settore accreditati sono già state inviate. Tra due settimane è previsto un incontro con le cooperative per studiare insieme la proposta e accogliere eventuali manifestazioni di interesse. “In questo percorso – ha assicurato l’assessore – il Comune garantirà il mantenimento della qualità del servizio e la continuità con la didattica tradizionale”.
“La Giunta ha deciso per la sperimentazione di un anno e non per la gara in modo da poter testare questa formula – ha proseguito il dirigente e responsabile del personale Segalini -. Rimarranno sostanzialmente inalterati i costi per la scuola d’infanzia, mentre sui nidi ci sarà un aumento del 10% che comunque ci sarebbe stato anche se il Comune avesse deciso di continuare a gestire il servizio internamente. Dopo questo anno, la Giunta si riserverà di decidere se bandire oppure no una gara di appalto magari per due o tre anni di servizio continuativo”.
Questi i numeri dati in commissione: per il tempo prolungato nelle tredici strutture comunali il Comune ha speso in un anno 251.428,32 euro. Alla cooperativa i tecnici hanno calcolato che il servizio costerà intorno ai 99 mila euro. Il Comune pagherà il privato 50 mila euro, il resto la cooperativa lo ricaverà dalle rette delle famiglie.
Dal dibattito, la proposta di Giancarlo Schifano dell’Idv di trasferire i bambini della scuola dell’infanzia dalle diverse strutture in scuole scelte in modo da raggiungere il numero minimo di presenze (“Impraticabile perché i bambini sotto troppo piccoli e perché i costi del trasporto sarebbero elevati”, ha giudicato l’assessore). Consenso incassato da parte di Ferdinando Quinzani (Cremona per la Libertà), Anni Laura e Roberto Borsella (Pdl). Nessun intervento in commissione degli esponenti del Pd.

Greta Filippini

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