Ancorotti: "Cremona diventi cabina
di regia per lo sviluppo provinciale"

La Liuteria occupa sicuramente un ruolo centrale nell’identificazione di Cremona, ma è importante allargare lo sguardo anche alle altre varie eccellenze. Sto pensando a una sorta di “Cremona experience”, un percorso che tenga insieme arte, agroalimentare e musica. Credo che solo attraverso la sinergia tra diversi settori sia possibile proporre un’offerta vincente cremonese. Il discorso va quindi sviluppato all’interno di un brand un po’ più ampio, che coinvolga anche la Fiera nel discorso musicale”.
Brescia e Bergamo hanno ottenuto ottimi risultati collaborando nel progetto di Capitale della Cultura. Cremona non potrebbe seguire quell’esempio applicando sinergie con territori consimili?
“Penso che la sinergia tra Brescia e Bergamo abbia funzionato perchè c’era una compattezza dei territori. La provincia di Cremona è molto estesa in senso longitudinale, si va dal cremasco al casalasco e sono aree con specificità diverse. E qui sta il ruolo che il capoluogo deve assumere: diventare cioè una “cabina di regia” per lo sviluppo dell’intero territorio provinciale. L’abbiamo già detto in altre occasioni, l’aspirazione di Cremona deve essere quella di governare, non soltanto di amministrare, il sindaco dovrà avere questa visione. A Cremona dobbiamo essere più capaci di fare lobbying, Brescia e Bergamo l’hanno fatto, è vero che sono più grandi ma questo non vieta che si debba puntare a quel modello”.
Dopo decenni non abbiamo ancora certezze sulla realizzazione dell’autostrada Cremona – Mantova.
“Le associazioni tutte del mondo imprenditoriale, nessuna esclusa, ritengono che l’autostrada sia un asset strategico fondamentale per lo sviluppo e l’economia del territorio. Recentemente il Presidente di Assoindustria Allegri ha incontrato il ministro Salvini. Bisogna lavorare insieme ai colleghi mantovani per questo obiettivo.
Il vero problema è il ricorso al Tar di Stradivaria, un procedimento su cui Regione Lombardia, con Fontana e l’assessore Terzi, ha mosso dei passi importanti. Mi pare che ci sia un clima di fiducia”.
Veniamo alle questioni politiche. Il centrodestra cremonese sembra non perdere occasione per mostrare delle divisioni. Lo si è visto nelle recenti nomine nei Cda delle partecipate, Padania Acque e Centro Padane srl. E prima ancora con la candidatura di Portesani.
“Dico subito che Portesani ha mostrato di essere una persona perbene e mossa dalla passione, credo che abbiamo fatto la scelta giusta, lontana dai meccanismi della politica da bar che ogni tanto vediamo. Molti candidati si sono spesi per dare una mano e sostenerlo; all’interno del nostro partito ci sono persone valide, e ne cito una per tutte, Chiara Capelletti, dotata di esperienza, concretezza e competenza. Non parlerei di fratture nel centrodestra, entità politica composta da anime diverse. Se fanno fatica a colloquiare è per ambizioni personali a volte anche malriposte: c’è chi pensa di essere un grande stratega invece è soltanto un caporale.
Dopo le elezioni si faranno le dovute considerazioni, ma al momento non vedo in queste elezioni un modo per “contarsi”. Il partito non è un taxi su cui salire e scendere. Io penso che bisognerà ritrovare unità attorno ad una figura e ci vuole chi sia in grado di avere l’adeguata autorità, derivante da capacità dimostrate anche al di fuori dell’ambito politico.
Lei ha firmato, insieme alla senatrice Malpezzi del Partito Democratico, la proposta al Parlamento che ha consentito il riconoscimento del festival musicale Monteverdi come eccellenza nazionale. Quanto conta l’impegno bipartisan?
“Il Festival Monteverdi riconosciuto ufficialmente come evento di assoluto prestigio è il frutto di un percorso, la dimostrazione che la politica non è solo litigio. Io cerco sempre le possibili sinergie, non ho mai avuto pregiudizi e sono sempre disponibile a collaborazioni con persone intelligenti, che sono poi quelle che portano a risultati. Il riconoscimento ottenuto, che porta con sé i 3 milioni di finanziamento, è per me una grandissima soddisfazione, è davvero una questione di identità e di sviluppo, sono felice che questo risultato sia stato raggiunto attraverso un lavoro bipartisan che testimonia la comune volontà di tutelare le eccellenze del nostro territorio, promuoverle e farle crescere.
E d’altra parte stimo Luciano Pizzetti, persona assolutamente capace, avversario politico che ha dimostrato di conoscere le cose. Detto questo, io so dove stare”.
I Comuni sono preoccupati per i tagli alla spesa corrente annunciati dal ministro dell’Economia.
I sindaci hanno il diritto di esprimersi sulle bozze di provvedimenti che riguarderanno la vita amministrativa di cui sono responsabili. Attualmente si stanno facendo gli approfondimenti adeguati per evitare che ci siano ripercussioni negative per il mondo degli enti locali. Il ministro Raffaele Fitto è garante di questa operazione e sta agendo nell’interesse dei cittadini e degli amministratori locali.
(a cura di Giuliana Biagi)