Lettere

Tante 'piccole' scosse e corsa al gas, solo coincidenze?

da Gualtiero Nicolini

Preg.mo Sig. Direttore,

a mia memoria  “storica” non  ricordo di aver  mai avuto notizia di così tanti “piccoli”  (ripeto per fortuna piccoli) terremoti in giro per l’Italia come in questi ultimi periodi (senza contare  poi quelli molto più evidenti e a volte disastrosi  che spero però abbiano diversa natura, ma che mi pare comunque siano aumentati come frequenza  rispetto al passato).

Non sono un esperto in materia ma il dubbio che  almeno una parte di questi movimenti tellurici possano dipendere dalla corsa agli stoccaggi e alle centrali di pompaggio non credo sia proprio così “peregrina“. Il dubbio infatti “ sorge spontaneo” allorquando lo stesso Ministero che autorizza gli  stoccaggi, le centrali di pompaggio ed i lunghi metanodotti afferma testualmente qualora la sismicità registrata, in un raggio d’azione di 10 km dai “fondo-pozzo” dello stoccaggio, durante le operazioni di gestione dello stoccaggio stesso, anche successivamente al fermo dell’impianto, uguagli o superi la magnitudo locale di 3.0, dovranno essere adottati tutti gli accorgimenti opportuni atti a riportare la magnitudo locale massima dei sismi a valori inferiori a 2.0.

Il ministro attuale sta quindi infatti proseguendo tranquillamente nella politica del governo Monti e dell’ultimo decennio autorizzando a tutto a rischio dei cittadini opere che servono a trasportare il gas  ed  a commerciarlo a favore  di  aziende private. Sono  interessati al problema, vicino a Cremona, i Comuni di Sergnano e di Bordolano  e,  guarda caso,  la terra se non sbaglio  di recente  ha cominciato a tremare anche nella zona di Lodi. Coincidenze?

Mentre i Comuni interessati  puntano ad opere di compensazione non risulta che le nostre altre  istituzioni  si stiano interessando  al problema e  parlo dei Comuni vicini  (che non credo  oltretutto possano guadagnare qualcosa dall’operazione in corso ) della  Provincia e  della Prefettura in quanto “giustamente”  non pensano  corretto di poter prendere posizioni antigovernative.

Ma non è forse ora che i cittadini comincino invece a farsi sentire? Oppure aspettiamo tutti insieme e con calma magari le prime scosse  e poi  penseremo a muoverci quando forse sarà troppo tardi? (Ovviamente spero davvero di sbagliarmi).

Gualtiero Nicolini

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