Tante 'piccole' scosse e corsa al gas, solo coincidenze?
Preg.mo Sig. Direttore,
a mia memoria “storica” non ricordo di aver mai avuto notizia di così tanti “piccoli” (ripeto per fortuna piccoli) terremoti in giro per l’Italia come in questi ultimi periodi (senza contare poi quelli molto più evidenti e a volte disastrosi che spero però abbiano diversa natura, ma che mi pare comunque siano aumentati come frequenza rispetto al passato).
Non sono un esperto in materia ma il dubbio che almeno una parte di questi movimenti tellurici possano dipendere dalla corsa agli stoccaggi e alle centrali di pompaggio non credo sia proprio così “peregrina“. Il dubbio infatti “ sorge spontaneo” allorquando lo stesso Ministero che autorizza gli stoccaggi, le centrali di pompaggio ed i lunghi metanodotti afferma testualmente qualora la sismicità registrata, in un raggio d’azione di 10 km dai “fondo-pozzo” dello stoccaggio, durante le operazioni di gestione dello stoccaggio stesso, anche successivamente al fermo dell’impianto, uguagli o superi la magnitudo locale di 3.0, dovranno essere adottati tutti gli accorgimenti opportuni atti a riportare la magnitudo locale massima dei sismi a valori inferiori a 2.0.
Il ministro attuale sta quindi infatti proseguendo tranquillamente nella politica del governo Monti e dell’ultimo decennio autorizzando a tutto a rischio dei cittadini opere che servono a trasportare il gas ed a commerciarlo a favore di aziende private. Sono interessati al problema, vicino a Cremona, i Comuni di Sergnano e di Bordolano e, guarda caso, la terra se non sbaglio di recente ha cominciato a tremare anche nella zona di Lodi. Coincidenze?
Mentre i Comuni interessati puntano ad opere di compensazione non risulta che le nostre altre istituzioni si stiano interessando al problema e parlo dei Comuni vicini (che non credo oltretutto possano guadagnare qualcosa dall’operazione in corso ) della Provincia e della Prefettura in quanto “giustamente” non pensano corretto di poter prendere posizioni antigovernative.
Ma non è forse ora che i cittadini comincino invece a farsi sentire? Oppure aspettiamo tutti insieme e con calma magari le prime scosse e poi penseremo a muoverci quando forse sarà troppo tardi? (Ovviamente spero davvero di sbagliarmi).
Gualtiero Nicolini
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