Calcioscommesse, indagini chiuse 130 gli indagati
Al termine di quattro anni di lavoro, il procuratore di Cremona Roberto di Martino ha chiuso l’indagine sul calcio scommesse, notificando l’avviso di chiusura indagini a 130 indagati. Un atto di 108 pagine che anticipa la richiesta di rinvio a giudizio per 130 dei 250 calciatori di serie A, B e Lega Pro, ex giocatori e dirigenti coinvolti nella maxi inchiesta. Il commissario tecnico della nazionale Antonio Conte è indagato per frode sportiva (i fatti si riferiscono a quando allenava il Siena), mentre il capitano della Lazio Stefano Mauri per associazione a delinquere, così come l’allenatore dell’Atalanta Stefano Colantuono. Quest’ultimo è indagato per frode sportiva insieme all’ex capitano Cristiano Doni, al direttore sportivo del club nerazzurro Gabriele Zamagna e all’ex preparatore dei portieri del Ravenna Nicola Santoni in relazione alla gara Crotone-Atalanta del 22 aprile 2011 che finì 2-2 con una rete dello stesso Doni.
Per Antonio Conte, dunque, è caduta l’accusa di associazione a delinquere, ma resta quella di frode. Stando all’avviso di chiusura indagini, Conte, insieme ad altri indagati, è accusato di aver accettato “l’offerta o la promessa, e comunque” di aver compiuto “atti, anche fraudolenti, diretti ad ottenere un risultato diverso da quello conseguente al corretto e leale svolgimento dell’incontro di calcio Novara-Siena dell’1.5.2011, terminato 2-2, e comunque un risultato conforme alle scommesse effettuate”. Al tecnico della nazionale è contestata anche la partita Albinoleffe-Siena del 29.5.2011.
Associazione a delinquere confermata invece per Beppe Signori e i suoi commercialisti Manlio Bruni e Francesco Giannone, per l’ex calciatore Stefano Bettarini, per l’ex capitano dell’Atalanta Cristiano Doni, quest’ultimo per la presunta manipolazione di Crotone-Atalanta del 22 aprile 2011, per il capitano della Lazio Stefano Mauri e per l’ex giocatore del Modena Alessandro Zamperini.
Tra gli indagati c’è anche l’attaccante del Chievo, Sergio Pellissier: la Procura gli contesta, in maniera pesante, di aver aggiustato diverse partite del Chievo e, agendo attraverso l’ex calciatore della Spal Massimiliano Longhi e l’ex difensore Gianfranco Parlato, di fornire costantemente a Bellavista ed Erodiani, dal 2009 al 2011, notizie certe che si rivelavano costantemente esatte sull’esito che avrebbero avuto le partite del Chievo, condizionate dallo stesso Pellissier, consentendo lauti guadagni. La Procura ha nel mirino anche un Inter-Chievo del 9 maggio 2010, finito 4-3, nel quale i magistrati accusano il coinvolgimento di giocatori dell’Inter anche se non identificati.
Indagato per associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva anche l’ex portiere della Cremonese e del Benevento Marco Paoloni, che per l’accusa, il 14 gennaio del 2011, “avvelenò i compagni durante Cremonese-Paganese in concorso con l’allibratore Erodiani e il dentista Pirani”. Per il procuratore, Paoloni era “costantemente retribuito dal sodalizio nel quale era inserito, influiva direttamente sul risultato delle partite combinate alle quali ha partecipato con prestazioni scadenti, non impegnandosi in alcuni interventi difensivi propri del suo ruolo, o addirittura favorendo la segnatura della squadra avversaria conformemente al risultato atteso da coloro che avevano investito nella scommessa; avvicinava giocatori della sua o delle squadre avversarie, o persone alle stesse collegate, o calciatori di altre squadre impegnati nelle partite comunque oggetto delle scommesse, per corromperli, ai fini del raggiungimento del risultato voluto”.
Nel mirino degli inquirenti, 154 partite di serie A,B e Lega Pro giocate tra il 2008 e il 2013.
Un’ inchiesta, quella del calcioscommesse, durata quattro anni, con un lavoro immane da parte degli investigatori, tra intercettazioni, pedinamenti, rogatorie, interrogatori e il sequestro e lo studio di vario materiale. Ora il procuratore di Martino ha dato tempo 50 giorni alle difese per presentare le memorie e chiedere di essere ascoltati. Dopodichè verrà fissata l’udienza preliminare nella quale presumibilmente la procura chiederà il rinvio a giudizio.
TUTTI GLI INDAGATI
BELLAVISTA Antonio,
BRESSAN Mauro,
BRUNI Manlio,
BUFFONE Giorgio,
ERODIANI Massimo,
GEGIC Almir,
GIANNONE Francesco,
MICOLUCCI Vittorio,
MEHMETI Ismet,
PAOLONI Marco,
PARLATO Gianfranco,
PIRANI Marco,
QUADRINI Daniele,
SIGNORI Giuseppe,
SOMMESE Vincenzo,
TISCI Ivan,
TUCCELLA Gianluca,
COSSATO Michele,
FABBRI Gianni,
GAITI Andrea,
FURLAN Claudio,
LONGHI Massimiliano,
PADULA Giuseppe,
PEDERZOLI Alex,
PEZZALI Pierluigi Andrea,
ROSSI Leonardo,
SANTONI Nicola,
VELTRONI Giorgio,
DONI Cristiano,
PELLISSIER Sergio,
GORETTI Roberto,
SGANZERLA Enrico,
SARTOR Luigi,
RAGONE Daniele,
PELLICORI Alessandro,
CONTEH Kewullai,
JOELSON Josè Inacio,
ACERBIS Paolo Domenico,
BENFENATI Antonio,
ZAMPERINI Alessandro,
BURINI Luca,
MAURI Stefano,
COSSATO Federico,
FERRARIO Stefano,
BERTANI Cristian,
BENASSI Massimiliano,
MILANETTO Omar
CASSANO Mario,
VENTOLA Nicola,
FONTANA Alberto,
TURATI Marco,
RICKLER DEL MARE Cesare Gianfranco,
GRITTI Matteo,
FISSORE Riccardo,
IACOPINO Vincenzo Bruno,
NICCO Gianluca,
FIUZZI Luca,
ALBERTI Andrea,
CATINALI Edoardo,
STEFANI Mirko,
SAVERINO Davide,
PASSONI Dario,
SERAFINI Mattia,
RUOPOLO Francesco,
NARCISO Antonio,
CAREMI Davide,
RAGINI Marco,
AURELI Luca,
GATTI Vittorio,
TERZI Claudio
COPPOLA Ferdinando,
PERNA Armando,
TAMBURINI Juri,
JOB IYOCK Thomas Herve’,
CONTE Antonio,
STELLINI Cristian,
MEZZAROMA Massimo,
IACONI Andrea,
BAZZANI Francesco,
SPADARO Salvatore Francesco,
QUADRI Fabio Bruno,
RINCI Cosimo,
GRILLO Simone,
INTILISANO Salvatore Antonio,
QIU Wangyi,
BOMBARDINI Davide,
PIERONI Ermanno,
SGANGA Pier Paolo,
GARLINI Ruben,
COMAZZI Alberto,
GALANTE Fabio,
CAMILLI Piero,
ROSATI Giovanni,
SIGNORELLI Elio,
SALA Luigi,
PREVITALI Roberto,
ARIATTI Luca,
GIBELLINI Mauro,
BERGAMELLI Dario,
DI DONATO Daniele,
ROMEO Alessandro,
MARTINETTI Daniele,
PESOLI Emanuele,
VIVES Giuseppe,
ALESSIO Angelo,
SAVORANI Marco,
BIANCO Paolo,
ZAMAGNA Gabriele,
COLANTUONO Stefano,
VALERIO Giosafatte detto “Cesare”,
MARILUNGO Guido,
BETTI Fabrizio,
ILIEVSKI,
TRAJKOVSKI Rade,
KENESEI Zoltan,
PHO HOCK Kheng,
CHOO BENG Huat,
TAN SEET ENGH,
RIBIC Alija,
SAKA Vinko detto Gidra,
SULJIC Admir alias Misek,
LALIC Dino detto Celavi,
LAZAR Matyas,
SCHULTZ,
STRASSER Aszlo,
BORGULYA Istvan,
IACOVELLI Angelo,
BETTI Fabrizio,
BETTARINI Stefano,
PIQUET, singaporiano non identificato.
I PRECEDENTI DELL’INCHIESTA
Un’inchiesta culminata nel giugno del 2011, quando, con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata alla truffa e alla frode sportiva, finirono in carcere 7 persone e altre 9 ai domiciliari, tra cui l’ex giocatore della Nazionale Beppe Signori. 28 gli indagati, tra cui Cristiano Doni. Vennero disposte intercettazioni telefoniche che rivelarono “l’accanita propensione del portiere Marco Paoloni”, a quel tempo fuori rosa e in prestito al Benevento, sospettato di aver messo il sonnifero Minias nelle borracce dei compagni, “a fare scommesse sportive con particolare riguardo agli incontri di calcio e attività che venivano realizzate con l’intermediazione di Massimo Erodiani, organizzatore di scommesse, insieme a Marco Pirani, medico odontoiatra di Ancona”. Erodiani e Pirani, secondo gli investigatori, erano in collegamento con i gruppi di scommettitori milanesi, bolognesi, con a capo Beppe Signori, e gruppi di stranieri, slavi e zingari.
Nel dicembre successivo altri arresti, sospetti su gare di serie A e nel mirino degli inquirenti anche quelli che vengono ritenuti i vertici dell’organizzazione, a Singapore. 17 le ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip Guido Salvini: in manette, tra gli altri, anche l’ex capitano dell’Atalanta Cristiano Doni, Carlo Gervasoni e Filippo Carobbio, i due grandi “pentiti” del calcio scommesse, e gli ex giocatori Luigi Sartor e Alessandro Zamperini. Centro dell’organizzazione, Singapore. Basi operative nell’Europa dell’Est. Secondo la procura di Cremona, al vertice c’era Eng Tan Seet, detto “Dan”, che attraverso una rete di collaboratori lavorava per alterare incontri nei campionati italiani e in altri paesi.
A maggio del 2012 altro blitz della squadra mobile con gli arresti di altri personaggi illustri del mondo del calcio come Stefano Mauri, della Lazio e Omar Milanetto, ex Genoa. Emessi 19 provvedimenti, 10 ai danni di calciatori ed ex giocatori di A, B e Lega Pro. Ordini di arresto anche per cinque ungheresi, sostituitisi al gruppo degli zingari, braccio operativo in Europa.
Il serbo Almir Gegic, ritenuto tra i capi del gruppo dei scommettitori degli Zingari, si costituì dopo la latitanza a novembre 2012, mentre nel febbraio del 2013 fece lo stesso un altro latitante: lo sloveno Admir Sulic.
Nel dicembre del 2013 gli ultimi 4 arresti per associazione a delinquere finalizzata alla truffa e alla frode sportiva: in arresto Salvatore Spadaro e Francesco Bazzani, ritenuti dagli investigatori i famosi Mister X e Mister Y e l’anello di congiunzione fra il mondo del calcio e quello delle scommesse. Oltre a loro arrestati Cosimo Rinci, amico di Spadaro e dirigente del Riccione Calcio, e Fabio Quadri, considerato un factotum legato a Spadaro. 16 gli indagati, tra cui ex giocatori del calibro di Gennaro Gattuso, la cui posizione è stata archiviata.
Nel giugno del 2013, invece, i due “superpentiti” dell’inchiesta, Carlo Gervasoni, ex Cremo e Piacenza, e Filippo Carobbio, ex giocatore del Siena, patteggiarono, il primo un anno e dieci mesi, il secondo un anno e sei mesi, entrambi pena sospesa.
Sara Pizzorni
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