Torchio, raccolta firme dai cittadini. Cavazzini, niente ricorso?
Riunione fiume da parte delle forze di maggioranza nel Consiglio Comunale di Bozzolo per discutere sul provvedimento del Tribunale che ha dichiarato decaduto il sindaco Giuseppe Torchio. Sia venerdì, non appena la notizia si era diffusa, che sabato assessori e consiglieri si sono stretti attorno al primo cittadino manifestandogli la loro fiducia attraverso una riunione consiliare che non ha avuto vita breve, tanto da necessitare di due convocazioni distinte.
Molte e delicate le questioni da affrontare, dai progetti in corso ai vari impegni assunti e da assumere, e soprattutto la decisione da prendere riguardo il ricorso da presentare entro 30 giorni dalla data della notifica contro il provvedimento. Se dovesse essere accolta questa ipotesi Torchio potrebbe rimanere in carica sino alla conclusione definitiva dell’iter processuale, quindi sino all’Appello ed eventualmente alla Cassazione. In caso contrario la poltrona passerebbe al vice sindaco Nicola Scognamiglio sino alle prossime elezioni del 2016. Il nodo da sciogliere per Torchio è sempre il medesimo: può dimostrare di avere presentato in tempo utile le dimissioni da consigliere comunale a Spineda (dove era anche stato sindaco in passato) prima di candidarsi a Bozzolo? Frattanto molte le attestazioni di solidarietà da parte della comunità bozzolese (così come mostrato anche dal Tg3 regionale nella edizione di sabato delle ore 14) con la raccolta di firme per manifestare fiducia e sostegno al primo cittadino che aveva ottenuto una maggioranza di voti del 56% nel maggio scorso.
Sempre da Bozzolo segnaliamo anche la nota dell’avvocato Antonino Rizzo, uno dei legali che segue il processo Torchio, che ha spiegato che il sindaco resta in carica fino alla decisione sulla presentazione o meno del ricorso in Appello e non decade immediatamente, come sostiene invece la minoranza consiliare che fa capo a Giacomo Resta: “L’efficacia esecutiva dell’ordinanza pronunciata dal tribunale è sospesa in pendenza di appello” spiega Rizzo “e la locuzione in pendenza di appello, sulla base di un argomento logico prima ancora che giuridico, deve intendersi nel senso che l’efficacia è comunque sospesa anche in pendenza del termine utile per la proposizione dell’impugnazione avverso l’ordinanza, con le relative conseguenze in tema di permanenza in carica. Diversamente ne deriverebbe una soluzione aberrante dal punto di vista pratico, e cioè si potrebbe verificare una decadenza limitata a pochi giorni successivi all’emissione dell’ordinanza che verrebbe poi meno a seguito della proposizione dell’appello”.
Novità anche dalla vicina Piadena, il cui sindaco Ivana Cavazzini, come noto, si trova nella medesima situazione di Torchio (per decisione del Tribunale di Cremona, non essendosi dimessa in tempo da sindaco di Drizzona): giungono indiscrezioni circa la rinuncia da parte di Cavazzini di ricorrere contro il provvedimento preferendo ritornare alla precedente professione di fisioterapista presso l’Ospedale Aragona, almeno fino alla primavera 2016, data di nuove elezioni. In questo caso, per dodici mesi, toccherebbe a Elisa Castelli, vicesindaco, reggere il comune. Una decisione che in ogni caso l’interessata si è riservata di comunicare ufficialmente martedì alla popolazione durante la riunione convocata in sala civica.
Rosario Pisani
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