'Lgh in A2A? Cremona conterà uno zero virgola'
Minoranze coalizzate per chiedere al sindaco Galimberti di rifiutare la proposta di acquisizione di Lgh da parte di A2A, proprio alla vigilia della data (il 6 novembre) fissata come termine ultimo per la presentazione dell'offerta vincolante.

Minoranze coalizzate per chiedere al sindaco Galimberti di rifiutare la proposta di acquisizione di Lgh da parte di A2A, proprio alla vigilia della data (il 6 novembre) fissata come termine ultimo per la presentazione dell’offerta vincolante. Tutti i consiglieri del centrodestra più il Movimento Cinque Stelle hanno sottoscritto un documento consegnato al sindaco che sintetizza i punti oscuri dell’operazione, in netto contrasto con le dichiarazioni di trasparenza tante volte sbandierate. Marcello Ventura, Fratelli d’Italia: “Quanto pensiamo potrà contare Lgh azienda con 600 milioni di fatturato, una volta acquisita da un gigante da 5 miliardi? e Cremona che conta un terzo di Lgh? L’incidenza sarà da prefisso telefonico”. A2A presenta un forte indebitamento, sottolinea il consigliere, perchè Cremona non ha guardato ad altre realtà aziendali di grandezza paragonabile a Lgh per stringere alleanze? Ad esempio Tea Mantova, fatturato da 245 milioni e utile di 9; oppure Gelsia (Monza – Brianza) che da parte sua aveva già formalmente rifiutato il corteggiamento di A2A. O ancora Agsm Verona, altra società in salute (afferma Ventura) e già aspirante partner di Lgh ai tempi del sindaco Perri. “Perchè Cremona deve suicidarsi ed essere svenduta?”, si legge nella lettera a Galimberti, considerato, continua Ventura “che soltanto le briciole di quanto verrà corrisposto da A2A per l’acquisizione, arriveranno nelle casse del Comune di Cremona. Crediamo davvero che il giorno dopo l’acquisizione, A2A di per sè indebitata non chiederà ad Aem di rientrare dal debito con Lgh?”.
Ma soprattutto, i consiglieri di opposizione lamentano la segretezza delle trattative anche per quanto riguarda aspetti che nulla a che fare hanno con A2A, società quotata in borsa che legittimamente ha invocato la riservatezza per quanto la riguarda. “Non abbiamo mai chiesto al sindaco di rivelare i segreti di A2a, ma un sindaco non può invocare riservatezza nei rapporti con i suoi concittadini”, affermano all’unisono i consiglieri. Ferruccio Giovetti, capogruppo di Forza Italia: “La scelta è maturata all’interno del gruppo di riferimento del sindaco, sappiamo benissimo che una buona parte del Pd, partito di maggioranza, non la vede di buon occhio. Si profila per Cremona una perdita netta di controllo sull’operatività dell’azienda e soprattutto una svendita di un patrimonio costruito dai nostri nonni”. Inoltre, secondo Giovetti, la cessione ad A2A della holding che detiene il possesso dell’impianto di san Rocco offrirà l’alibi politico al sindaco Galimberti per non dover giustificare il fallimento della promessa di chiusura entro pochi anni. I pericoli di una perdita di contatto con le necessità dei cittadini (vedi ad esempio i tagli alle utenze morose) vengono evidenziati da Alessio Zanardi, capogruppo del Misto: “la svendita della struttura porterà disagi, le logiche del profitto, di per sè corrette, prevarranno sulle necessità sociali e nel caso di servizi pubblici come quelli svolti da Lgh, questo è un aspetto assolutamente negativo”.
La segretezza riguardo le possibili alternative al matrimonio con A2A, i silenzi di assessori e dirigenti aziendali nelle varie commissioni svolte sul tema sono quanto preoccupa Lucia Lanfredi, portavoce M5S, che evidenzia anche i lati poco comprensibili dal punto di vista economico dell’operazione. “Lgh ha acquisito il teleriscaldamento di Crema, asset fortemente in perdita e questo, insieme alla forte enfasi data a Cremona sull’indebitamento di Aem, non ha certamente contribuito a far aumentare il valore di Lgh. In tutto questo c’è quantomeno una scarsa limpidezza”.
Alessandro Fanti, consigliere di Lega Nord, mette l’accento sulle incertezze che gravano sul futuro dei lavoratori e sul fatto che questi stessi dubbi che vengono evidenziati oggi fossero stati snobbati con risposte evasive del sindaco nel marzo scorso quando la Lega presentò un testo in Consiglio.
Per Federico Fasani capogruppo Ncd, una scelta che andrà a gravare sulle generazioni future dei cremonesi non può essere presa senza un minimo di confronto pubblico e senza dei passaggi intermedi con tutte le forze politiche, rappresentative di poco meno della metà dei cremonesi. Si spoglia della consueta vis polemica e fa un appello diretto al sindaco: “Mi appello alla sua integrità, pensi al bene della cittadinanza. Come in altre circostanze, ho l’impressione che questa maggioranza voglia mettere il cappello a tutti i costi ad una scelta, anche se esistono giustificati motivi per non adottarla” e si dice certo che nella stessa maggioranza di centrosinistra ci sono voci contrarie.
g.biagi