Ambiente

Smog, dall'Istat cattive notizie: Cremona tra le peggiori dieci città d'Italia

Il rapporto Istat sulla qualità degli ambienti urbani, pubblicato oggi su dati 2014 consegna la fotografia di una città ancora troppo inquinata: considerando nell’insieme i parametri per le polveri sottili (PM10, e PM2,5) le situazioni più critiche si presentano a Frosinone, Torino, Alessandria, Vicenza, Benevento, Cremona, Lodi, Milano, Cagliari e Palermo.

Arriva dall’Istat la conferma che nonostante i miglioramenti in atto su scala nazionale, a Cremona c’è ancora molto da fare sul fronte del miglioramento della qualità atmosferica. L’ultimo rapporto dell’istituto nazionale di statistica, reso noto oggi e riferito a dati 2014, colloca Cremona nel gruppo delle città italiane con il più alto numero di superamenti della media giornaliera di pm 10 e pm 2,5. Per la precisione, 71 giorni di superamento di Pm10 (contro i 73 dell’anno precedente) con un valore massimo della concentrazione media annua pari a 37 microgrammi al metrocubo, prossima alla soglia di rischio. Peggio di noi ci sono Frosinone con 101 giorni e una concentrazione media di 46, Torino, 94 e 40; Alessandria, 86 e 38; Vicenza, 77 e 36; e Benevento, 75 e 33. Per le pm 2,5, la concentrazione media annua (27 ?g/m3, stabile rispetto al 2013) supera seppure di poco il limite di 26 e questo triste primato ci vede secondi solo a Milano con un valore di 32.

I dati sono inseriti  in un quadro di generale miglioramento su scala nazionale, sia per quanto riguarda la rete di monitoraggio, sia per quanto riguarda i valori i sé. L’Istat  sintetizza che “nel corso del 2014, le centraline di monitoraggio con rendimento valido sono 285 (315 nel 2013). La diminuzione ha riguardato prevalentemente le stazioni di tipo traffico (da 158 a 137) e di fonte industriale (da 33 a 24), mentre è stabile il numero delle centraline di background (da 117 a 116) e di quelle in fase di riclassificazione (da sette a otto). La qualità dell’aria migliora complessivamente nel 2014, soprattutto nelle città del Nord; tuttavia restano elevati i livelli per alcuni inquinanti e in diversi capoluoghi si rilevano picchi nelle medie orarie o giornaliere”.

CALA IL TASSO DI MOTORIZZAZIONE. CREMONA E COSENZA FANNO ECCEZIONE –  Pur rimanendo molto elevato – continua l’Istat –  il tasso di motorizzazione dei capoluoghi di provincia scende per il terzo anno consecutivo, attestandosi a 603 autovetture ogni mille abitanti nel 2014 (613 l’anno precedente, 635 nel 2011). Cremona fa eccezione: si è passati da 584 a 589, in controtendenza con il resto d’Italia e in sintonia con un unico altro capoluogo, Cosenza  (da 633 a 640).

Tornando a livello nazionale, dopo due anni torna a crescere, anche se di poco (+0,1%) il numero delle autovetture circolanti; ma ad aumentare (per la prima volta dal 2009) è soprattutto il numero di auto di nuova immatricolazione (+7,5%). Sembra, quindi, che nelle città italiane si vada esaurendo l’effetto di compressione della domanda di mobilità privata legato alla crisi economica. Il tasso di motorizzazione è mediamente più alto nelle città del Centro, 617 auto ogni mille abitanti, contro le 602 del Nord e le 591 del Mezzogiorno.

tabella istat smog

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g.biagi

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