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Pomì, cade l'imbattibilità interna. Ma il record di partite con punti resta rosa

Foto Sessa

CASALMAGGIORE – Mettiamola così: il vero dispiacere, alla fine, è stato veder cadere l’imbattibilità del PalaRadi di Cremona, dove la Pomì Casalmaggiore aveva sempre vinto in campionato e aveva perso soltanto un punto prima di domenica. In realtà il 3-2 conquistato dall’Imoco Conegliano dell’ex Mazzanti vale, per come si era messa la partita, due punti guadagnati. Il primo è visibile nella classifica della squadra rosa, il secondo è stato invece sottratto alle venete, vincenti ma non in fuga e raggiunte infatti da Piacenza, brava a sfruttare, pur in sofferenza, un turno favorevole contro il Club Italia.

Detto questo, nei primi due set è parsa netta la differenza tra le due squadre. L’Imoco Conegliano ha mezza nazionale a stelle a strisce, ha un budget superiore e per molti, forse per tutti, è la favorita d’obbligo di questo torneo: soprattutto, non ha le Coppe, fattore che pesa, anche se Massimo Barbolini, un signore in panchina, non lo ha mai detto apertamente.

Conegliano è stata brava a superare la Pomì non commettendo errori nel primo set e poi schiantando la squadra rosa a livello di testa nel secondo parziale, tanto che quel 25-15, sommato a un terzo parziale in bilico e con le venete avanti di 2-3 punti, aveva fatto temere una debacle. Ma c’è un dato sul quale si può sempre scommettere sulla Pomì: la grinta, il carattere, la voglia di non arrendersi. Perso il muro, fondamentale sul quale Mazzanti ha lavorato benissimo triplicando le rosa, anche per la grande conoscenza della saracinesca Gibbemeyer–Stevanovic, sulla quale costruì il miracolo Scudetto, Casalmaggiore ha risposto con nervi saldi, trovando una grande Tirozzi, una Kozuch meno devastante del solito ma comunque puntuale, e con la pazienza di chi ha stroncato alla lunga avversarie capaci di tirare su tutto. Terzo set punto a punto vinto, quarto stradominato sulle ali dell’entusiasmo. Mancava la ciliegina del tie break, che purtroppo, come all’andata, giocata con andamento simile, è finito ancora alle venete, guidate da una Easy Hodge fisicamente dominante.

Per la Pomì ora è terzo posto e un po’ di rammarico resta, ma anche la certezza che questa squadra non molla mai. Tra andata e ritorno, per come s’era messa, i punti guadagnati sono 4 e vale sempre lo stesso calcolo: due nella classifica rosa e due levati a Conegliano. Il vero miracolo, per ora, è avere tenuto il passo della grande favorita, a prescindere da come andrà e tenendo conto che, come sempre, decideranno poi i playoff (a Casalmaggiore lo sanno bene). Peraltro, per un record che crolla, quello dell’imbattibilità interno, eccone un altro ancora valido. La Pomì è la squadra che è andata a punti in più partite rispetto a tutte le altre: solo a Modena – ko 0-3 – la Pomì rimase a mani vuote. Un dato che premia il coraggio e la voglia di lottare di un team comunque da amare e che mercoledì riparte, prima di dieci giorni di meritato riposo, dalla trasferta di Montichiari.

Giovanni Gardani

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