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A2A-Lgh, l'Antitrust dà il via libera a fusione tra le due holding

Un passo avanti nella complicata vicenda su A2A e Lgh e sulla loro turbolenta fusione. L’Antitrust ha infatti “autorizzato l’acquisizione del controllo di Lgh da parte di A2a, imponendo alcune misure correttive”. Lo ha comunicato la stessa Autorità garante per la concorrenza e il mercato in una nota. “La decisione è stata presa a conclusione di un procedimento istruttorio avviato il 18 maggio, da cui è emerso che l’operazione – riguardando i due principali soggetti del mercato – avrebbe costituito una posizione dominante nel mercato lombardo del trattamento dei rifiuti urbani indifferenziati, con effetti pregiudizievoli per gli utenti finali” si lette nel documento.

“Per rendere compatibile con la concorrenza l’operazione proposta – continua la nota – sono state imposte ad A2a misure sia strutturali, che obbligano la società a cedere un impianto e a mettere a disposizione di terzi della capacità di trattamento dei rifiuti, sia comportamentali, che impongono obblighi di accesso ai propri impianti a condizioni non discriminatorie e vincoli ai prezzi di conferimento praticati dalla società. In particolare, le misure strutturali consistono nella cessione a titolo definitivo, a un soggetto terzo indipendente, dell’impianto di trattamento meccanico biologico di Montanaso Lombardo (Lodi), avente una capacità di trattamento di 75 mila tonnellate annue, oltre alla messa a disposizione di terzi per cinque anni e a condizioni economiche agevolate, con contratti di tolling, capacità di trattamento e termovalorizzazione in uno o più degli impianti di cui A2a disporrà nelle provincie di Pavia, Milano ed eventualmente Brescia, per un totale di 125 mila tonnellate annue”.

Sempre secondo l’Antitrust, “Le cessioni così realizzate compenseranno l’incremento di capacità di A2a determinato dall’acquisizione di Lgh. L’Antitrust ha imposto ad A2A, fino alla prevista introduzione della regolazione tariffaria degli impianti di trattamento, un obbligo di mettere a disposizione la capacità di trattamento dei propri impianti ai soggetti aggiudicatari di gare per la gestione dei rifiuti urbani e, nel caso in cui alle stesse gare partecipi anche una società del gruppo A2a, l’obbligo di praticare, ai terzi richiedenti accesso, le stesse tariffe praticate alle proprie società controllate. Nelle more della regolazione, inoltre, A2a dovrà applicare corrispettivi di conferimento ai due impianti pavesi di trattamento di Parona e Corteolona non superiori alla tariffa stabilita dalla Provincia nel 2015, ultimo anno in cui tale ente disponeva di potestà tariffaria su questa attività. Le misure comportamentali imposte ad A2a saranno efficaci immediatamente dopo il closing dell’operazione, quelle strutturali saranno attuate secondo un calendario predefinito, che sarà oggetto di stretto monitoraggio da parte dell’Autorità”. Entro settembre, dunque, si dovrebbe arrivare alla ratifica della tanto attesa unione.

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