Economia

Imu, la tassa più odiata 1,4milioni non versati, due terzi dell'evasione

Quasi 2 milioni di tasse comunali non pagate, tra Tari, Tarsu, Ici, Imu, Tasi. E’ il risultato dell’ultima ricognizione (al 30 settembre 2016) fatta dal gruppo di lavoro intersettoriale costituito in Comune tra Servizio Entrate, Settore Gestione Territorio, Servizio ICT e Polizia Municipale, che si avvale anche di Agenzia delle Entrate e Agenzia del Territorio. Alla data del 30 settembre sono partiti dall’Ufficio tributi avvisi di accertamento per un valore di 1.999.000 euro, 499.000 in più rispetto alla previsione di 1,5  milioni, principalmente riconducibili all’attività riguardante la tassa rifiuti, nelle sue varie denominazioni (Tarsu – Tari).  In questo modo, oltre a recuperare situazioni di evasione pregresse, il Comune potrà allargare la base imponibile, con l’inserimento di nuovi contribuenti, nella formazione del ruolo TARI 2016 e anni successivi. Il  totale degli avvisi di accertamenti emessi per il 2016 è pari 2.108.000 euro da attribuire principalmente all’attività in ambito IMU (1.453.000 euro).

Buone notizie – fanno sapere dal Comune –  anche sul fronte della riscossione coattiva dei crediti iscritti a bilancio, ma di difficile esigibilità, che migliora nel 2016 il già positivo risultato del 2015 (+26,5% rispetto al 2014). Al 10 settembre, l’incasso dei crediti ammonta a 1.445.000 euro contro 1.549.000 euro dell’intero 2015. La proiezione degli incassi a fine 2016 è di 2.000.000 euro (+29,1% rispetto all’anno 2015 e +63,4% rispetto al 2014).
“I risultati conseguiti – si legge in una nota del Comune – sono stati possibili grazie a una modalità di lavoro che si fonda sulla collaborazione e la sinergia tra i diversi servizi dell’Ente, nonché grazie ad un nuovo programma informatico sviluppato dal Servizio ICT e Agenda Digitale del Comune con il quale viene gestita la banca dati della situazione debitoria relativi a tributi, ammende per violazioni al Codice della strada, entrate patrimoniali e servizi resi dal Comune stesso. La banca dati, fruibile da un numero ristretto di operatori, rappresenta per i diversi Settori dell’Ente un importante riferimento per verificare, già al momento del primo contatto, la situazione debitoria di un cittadino che richiede un servizio, un contributo o offra una collaborazione. La banca dati consente inoltre di effettuare un costante monitoraggio delle attività di riscossione e quindi degli incassi del Comune che ha così a disposizione report e statistiche riepilogative secondo diversi criteri, tra i quali l’anno di maturazione e la ragione del credito, lo stato di avanzamento della procedura di riscossione e la classificazione del debitore.

“Parallelamente si sta operando sul fronte, altrettanto importante, che vede la prosecuzione dell’operatività del protocollo di cooperazione con l’Agenzia delle Entrate – Ufficio Territoriale di Cremona per l’implementazione di attività ad alta valenza fiscale. Le normative statali permettono al Comune di trasmettere all’Agenzia del Territorio (ex Catasto) apposite segnalazioni nel caso di classamenti non coerenti con le informazioni che sono in suo possesso. Su questo fronte è già al lavoro l’Ufficio di Edilizia Privata”.

Scendendo nel dettaglio, l’ultima determina dirigenziale che quantifica gli avvisi di accertamento emessi tra gennaio e fine settembre 2016, evidenzia un importo totale di 1 milione 772mila euro: per dimenticanza, ignoranza o vera volontà beffare il fisco, non risultano pagati 885mila euro di Imu (1139 avvisi emessi), l’imposta che grava sugli immobili che non sono prima casa. 25.800 euro sono i mancati pagamenti di Ici, imposta comunale sugli immobili vigente fino al 2012, per 59 avvisi; 664 gli avvisi emessi per la Tasi (tassa servizi indivisibili, istituita nel 2014), che devono pagare tutti i possessori di immobili e in parte anche gli affittuari, per un totale di 121.375 euro; 979 gli avvisi per la Tari (460.796 euro in totale) e infine 534 per la Tarsu (278.558 euro in tutto).

g.biagi

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