Morto a 91 anni Francesco Zelioli Lanzini: una vita tra sport, medicina e politica
E’ morto venerdì mattina all’età di 91 anni Francesco Zelioli Lanzini, chirurgo, primario e persona impegnata in politica e nella società cremonese. La morte lo ha colto nel reparto di Rianimazione dell’ospedale cittadino, dove era ricoverato da lunedì in seguito ad infarto che lo aveva colpito nella sua casa di via Aporti. I funerali si svolgeranno probabilmente lunedì in Duomo. Figlio di Ennio, che fu tra i fondatori della Democrazia Cristiana, senatore dal 1948 e poi per altre 4 legislature, eletto sempre nel collegio di Crema e successivamente presidente del Senato e Ministro della sanità nel governo Leone.
Francesco Zelioli Lanzini ha avuto una vita intensa e appassionante, grande sportivo, amante dello sci da lui praticato sia come atleta che come medico: in questa veste collaborò anche alle Olimpiadi di Roma nel 1960. Molto legato a Cremona, anche se la sua vita, sia professionale che politica, si è svolta in gran parte sul mantovano: sindaco a Castelgoffredo nei primi anni Sessanta e poi consigliere provinciale a Mantova, accettò la candidatura a sindaco per il centrodestra cremonese nel 1995 sfidando Paolo Bodini (centrosinistra) ed Evandro Lodi Rizzini (Lega Nord): due medici e un fisico nucleare, sicuramente la tornata amministrativa più qualificata della storia cittadina. Iniziò la carriera di medico a Crema, poi all’ospedale di Cremona, diventando a 34 anni primario all’ospedale di Castelgoffredo, il più giovane primario d’Italia. Incarico mantenuto poi anche ad Asola. Dopo il ritiro dagli ospedali pubblici passò alla casa di cura la Pace, dove rimase fino alla chiusura, nel 1989.
Personaggio conosciutissimo in città, facilmente riconoscibile per “capelli, lunghi, basette e sorriso”, come ama ricordarlo la figlia Simonetta, “affabile, amava parlare con tutti. Ha sempre amato Cremona e ha sempre dedicato un sorriso a chi incontrava”. Una famiglia rimasta vicina al ‘patriarca’: Simonetta e Cristiana, le due figlie, hanno vissuto con le rispettive famiglie accanto a lui nella stessa casa di via Aporti, insieme ai nipoti Giulia e Alessandra, Vittorio e Francesco, oggi trentenni, adorati dal nonno. Che oggi piangono una morte che ormai era nell’aria da qualche giorno, ma ugualmente dolorosissima.
g.biagi