Cronaca

Lavori della commissione per la costituzione delle Unità pastorali al via

Un incontro di qualche settimana tra il vescovo e i preti della Diocesi sulla questione (foto Sessa)

Sono partiti i lavori della Commissione permanente per la costituzione delle Unità pastorali della Diocesi, con l’obiettivo di una più stretta collaborazione attraverso una maggiore comunione tra parrocchie vicine. Tra le altre cose, sembra probabile una Unità pastorale comprendente Duomo, Sant’Imerio e San Michele.

“Lunedì – si legge sul portale web diocesano in una nota firmata da don Gianpaolo Maccagni, vicario episcopale per la Pastorale – ha avviato il suo lavoro la commissione permanente per la costituzione delle Unità pastorali. Il vescovo Antonio aveva annunciato, nelle sue linee pastorali alla Diocesi, l’intenzione di realizzare un autentico discernimento sul territorio: ‘Ai diversi livelli, gli organismi di partecipazione verranno chiamati a praticare un effettivo discernimento comunitario sul territorio, per leggere attentamente il presente e il futuro del proprio contesto sociale ed ecclesiale, in modo da renderci tutti apertamente consapevoli delle scelte da compiere. Verranno promossi incontri nelle zone, chiarendo natura e metodo delle Unità pastorali’”.

La commissione, presieduta dal vescovo, è composta dal vicario generale, il vicario per la Pastorale, il delegato per la Vita consacrata, l’economo diocesano, due sacerdoti designati dal Consiglio presbiterale, il vicario della zona interessata e un diacono.

“Le Unità pastorali – si legge ancora, tra le altre cose – non mirano ad abolire la parrocchia né la figura del parroco per le singole parrocchie: intendono essere, invece, una forma di più stretta collaborazione che favorisca la cura pastorale dei fedeli, attraverso una maggiore comunione tra parrocchie vicine e una migliore valorizzazione delle molteplici risorse presenti nelle comunità parrocchiali e nel territorio”. “A maggio – spiega don Maccagni – si dovrebbe essere in grado di consegnare al vescovo una proposta di progetto diocesano che ripensa alle parrocchie e, conseguentemente, alla suddivisione in zone pastorali. Spetterà a lui, poi, decidere tempi e modalità di realizzazione”.

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