Ambiente

Smog, preoccupano anche i valori medi: Cr la seconda peggiore della Lombardia

Continuano a non dare tregua le polveri sottili nell’aria cremonese. Anche nella giornata di ieri, i livelli sono stati elevatissimi nelle locali centraline di rilevamento Arpa, con picchi di 95 microgrammi per metro cubo. Insomma, una situazione che non accenna a migliorare, con tre giorni filati sopra la soglia di attenzione e due giorni già sopra il secondo livello di attenzione. Intanto la situazione complessiva è sempre più grave: come evidenzia Legambiente Lombardia, a Cremona siamo ormai al 46° giorno di sforamento da inizio anno, contro i 35 massimi consentiti.

A preoccupare, in particolare, sono i picchi registrati, ma anche i valori medi: Milano detiene la media peggiore in questi primi mesi del 2017, con 60 microgrammi di polveri sottili per metro cubo d’aria, ma Cremona arriva subito dopo, con 59,28, secondo peggior dato della Regione. “Si tratta di un dato estremamente allarmante per la salute dei cittadini, se si considera l’impatto che ha l’inquinamento atmosferico in termini di patologie cardiovascolari, malattie dell’apparato respiratorio, tumori ai polmoni e sclerosi: come dimostrano i dati dello studio condotto nel 2012 dall’Università degli studi di Milano, con ogni aumento di 10 microgrammi di Pm10 si registra una crescita della mortalità dello 0,30% in Lombardia” evidenzia Legambiente.

“La buona notizia è che qualcosa si può fare e da subito, senza aspettare che lo stato di emergenza sia dichiarato, per alleviare la cappa di smog in cui siamo avvolti: tutto merito della primavera anticipata che, grazie all’alta pressione e alle temperature miti, consente di fare a meno del riscaldamento domestico, fonte primaria di emissioni insieme al traffico” continua l’associazione ambientalista.

“Senza nulla togliere all’imperativo di lasciare a casa l’auto e usare biciclette e mezzi pubblici, invitiamo da subito i cittadini a non attendere l’intervento delle autorità per abbassare i termostati di casa e anzi, se possibile, a spegnere del tutto gli impianti termici” sottolinea Damiano Di Simine, responsabile scientifico di Legambiente Lombardia. “Riscaldare le case in questi giorni significa consumare combustibili solo per produrre fumi, quindi tanto vale risparmiare sulla bolletta e godersi le temperature che questa primavera anticipata ci sta offrendo: in questo modo anche la qualità dell’aria potrà migliorare a tutto vantaggio della nostra salute”.

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