Esperti in immigrazione in Comune, Galletti: 'Cos'ha la destra contro concorsi?'
«Alle illazioni dei “colleghi”, segretari cittadini di Forza Italia e Lega Nord, vorrei controbattere che dovrebbero quanto meno fare lo sforzo intellettuale di leggere il testo del bando di concorso in questione. Potranno, infatti, constatare che le conoscenze richieste ai candidati, oltre a quelle strettamente legate al diritto costituzionale e amministrativo, erano molto ampie e abbracciavano gran parte dei settori di intervento del Welfare. Per citarne solo alcuni: disabilità, politiche abitative, pari opportunità, violenze di genere…»
Esordisce così il segretario cittadino del Pd Roberto Galletti, dopo le affermazioni di Pietro Burgazzi (Lega Nord) sulla graduatoria stilata dal Comune per l’assunzione di 4 istruttori direttivi da destinare ai processi di integrazione. In pratica, assistenti sociali con una specializzazione particolare sulle problematiche dell’immigrazione, tema quantomai d’attualità da anni ormai.
“Dal bando – continua Galletti – mi sembra abbastanza chiaro che le figure ricercate dovranno occuparsi di persone in difficoltà: siano esse persone con disabilità (minori, adulti, donne, uomini, stranieri, italiani), straniere (comunitari e non, soggiornanti di lungo periodo piuttosto che di recente ingresso, rifugiati, richiedenti asilo etc.), minori (italiani, presso le loro famiglie, in affido, in strutture di accoglienza, stranieri non accompagnati, con disabilità o meno etc.), donne vittime di violenze (italiane e straniere, con o senza minori). In buona sostanza di persone svantaggiate.
“Attraverso questo concorso si è inteso dotare il Comune di figure che, in forma stabile – dal momento che le prestazioni erano già presenti ed operative, ma offerte da personale assunto a tempo determinato – fossero in grado di integrare politiche, interventi, professionalità, sostegni di varia natura a favore di chi ha problematiche diverse.
Dopo anni, finalmente, anche gli enti locali possono gradualmente ricominciare ad investire sul personale, creando opportunità di lavoro, qualificato e stabile e la minoranza grida allo scandalo… Per inciso, l’esito di questo concorso (così come di altri) è anche una graduatoria che durerà almeno 3 anni. Il Comune di Cremona, come altri enti nel Paese, ha colto questa occasione e nel farlo sta cercando di ‘aggiornare’ il proprio organico anche con professionalità inedite, con lo spirito di rispondere a bisogni nuovi ed emergenti.
“Infine, una nota a margine ma non per questo meno essenziale per capire quanto le argomentazioni della minoranza siano a dir poco inopportune e fuori luogo: la figura professionale contestata non è un’invenzione dell’attuale Amministrazione Comunale, ma venne già inserita dalla Giunta Perri che, il 9 dicembre 2013 pubblicò un bando per l’individuazione di un Istruttore Direttivo esperto in processi di integrazione (categoria D1), quindi a quella funzione professionale già ritenuta necessaria dalla precedente ammnistrazione si è data continuità e stabilità attraverso il concorso.
Alla luce dunque dei precedenti, dei contenuti e delle prospettive, non capisco perché l’assunzione di personale in forma stabile e attraverso pubblico concorso dia così fastidio alla minoranza.
Credo piuttosto che i ‘colleghi’ di minoranza abbiano preso un abbaglio e che abbiano voluto, loro, prendere per i fondelli i cremonesi…, peraltro, mancando anche di rispetto agli oltre 100 candidati che hanno preso parte al concorso nonché a coloro che l’hanno vinto (tutti, a ben guardare, cittadini in cerca di occupazione o comunque di un futuro migliore).
A questi ultimi, – conclude Galletti – in particolare, da cittadino-contribuente, faccio i miei complimenti e porgo un sincero augurio di buon lavoro con l’aspettativa che esercitino la loro professionalità nella consapevolezza e con la doverosa responsabilità di rappresentare un’Istituzione”.