Torino, piazza San Carlo: 346 le parti offese. Curatti: 'Cremona apripista'
Sono 21 gli indagati per la notte di psicosi collettiva del 3 giugno scorso in piazza San Carlo a Torino durante la proiezione su maxischermo dell’incontro Juventus-Real Madrid. 346, invece, le parti offese, tra cui una 22enne cremonese, studentessa di Fashion Design all’università di Brescia, che quella sera era in piazza con il fidanzato. Anche lei, insieme a tanti altri, era stata ferita e calpestata dalla folla che dopo un falso allarme aveva lasciato precipitosamente la piazza presa dal panico e dalla psicosi da attentato terroristico. La giovane cremonese si è affidata all’avvocato Luca Curatti. Tra i 21 indagati figurano il sindaco Chiara Appendino, il prefetto Renato Saccone e il questore Angelo Sanna, insieme a tutti coloro che si erano occupati dell’organizzazione e della gestione della serata conclusasi con il ferimento di 1526 persone e con la morte di Erika Pioletti. Ieri, intanto, presso i laboratori di chimica forense della Scientifica in via Veglia, sono stati effettuati accertamenti tecnici su sciarpe e magliette bianconere, scarpe e zaini abbandonati in piazza alla ricerca di tracce dello spray urticante che potrebbe aver scatenato il panico. Uno degli ultimi accertamenti prima che la procura di Torino chiuda l’indagine su quanto accaduto. “Al momento c’è una moderata soddisfazione per quello che è lo sviluppo delle indagini e l’individuazione dei responsabili”, ha commentato l’avvocato Curatti. “La scelta di chiedere giustizia è stata corretta. La ricerca della giustizia dovrà svilupparsi attraverso i successivi risultati di indagine e una richiesta di rinvio a giudizio che si auspica nei confronti degli indagati”. “Noi ci abbiamo creduto”, ha concluso il legale cremonese, “e vedo che tanti altri hanno seguito la nostra strada da tutta Italia”. Oltre a Cremona, le parti offese provengono ovviamente da Torino ma anche da Brindisi, Roma, Salerno, Napoli, Milano, Torre Annunziata, Asti, Cuneo e Macerata.
Sara Pizzorni