Brescia-Cremona, altro viaggio stipati in monocarrozza
Per i pendolari di ritorno verso il cremonese dalla stazione di Brescia oggi pomeriggio si è ripetuta una situazione già vista. Il regionale 5359 delle 16,40 è partito con una manciata di minuti di ritardo, ma in condizioni disumane, con una sola monocarrozza diesel chiaramente non idonea per ospitare tutti gli utenti, proprio come accaduto lo scorso mercoledì 17 ottobre. Il racconto ci viene fatto direttamente da una delle sfortunate viaggiatrici, Michela Ghisolfi: “Una pendolare, come me, è rimasta a terra perché arrivata pochi minuti prima della partenza (il mio datore di lavoro non mi concede nemmeno tre minuti di flessibilità in uscita). Giustamente lamentava al capotreno la situazione sottolineando la sua esigenza di tornare a casa.
Dopo alcuni minuti il capotreno, che aveva già a suo dire contattato la centrale operativa per fare sopprimere il convoglio, ha invitato i passeggeri già stipati sul treno a schiacciarsi per permettere a quelli rimasti a terra di salire. Alle 16,47 siamo partiti… tutti schiacciati… finestrini abbassati e via, sperando di non svenire! Non penso di dover aggiungere altro”. Nel 2018 l’uomo fa scoperte tecnologicamente molto avanzate ma non riesce a far percorrere a dei pendolari un viaggio decoroso, degno di essere umani”.
Proprio oggi i rappresentanti dei viaggiatori lombardi alla Conferenza Regionale del Trasporto Pubblico hanno scritto una lettera ai vertici della regione e ai consiglieri regionali, dichiarando inaccettabili i previsti tagli alle corse previsti nel nuovo calendario regionale. “I pesantissimi disagi subiti in questi ultimi mesi da parte dei pendolari – si legge nella lettera – già denunciati dai loro Rappresentanti da oltre un anno, sono a nostro avviso in massima parte dovuti ad una incapacità gestionale da parte dei gestori di servizi ed infrastrutture, e nulla devono invece a fattori esterni (il caldo d’estate, il freddo d’inverno, il maltempo, …), i cui effetti vengono comunque affrontati con assoluta mancanza di piani operativi per affrontare le emergenze. Da troppo tempo sono infatti noti i problemi e le criticità dovute alla scarsa manutenzione, all’inadeguatezza degli impianti e delle infrastrutture, alla carente ed inadeguata politica di gestione del personale e, non da ultimo, alla mancanza di programmazione nonché ai ritardi negli interventi di aggiornamento tecnologico e funzionale di binari, scambi e materiale rotabile. Oltre alle società ferroviarie, grande è la responsabilità anche di Regione Lombardia, Ente preposto alla regolazione e controllo del sistema in quanto affidatario dei servizi ferroviari RAPPRESENTANTI DEI VIAGGIATORI alla Conferenza Regionale del Trasporto Pubblico Locale Regione Lombardia mediante il Contratto di Servizio, nonché proprietario del pacchetto di maggioranza di Trenord (…)”.
La richiesta finale è quella di convocare “urgentemente e nel più breve tempo possibile la Conferenza del Trasporto Pubblico Locale, al fine di esaminare con trasparenza la reale situazione del sistema ferroviario lombardo e presentare un programma operativo che, in tempi rapidi e verificabili, consenta di superare ed in modo strutturale l’attuale emergenza”.