Cronaca

Piazza del Comune a luci ridotte: così (forse) si risparmia, ma svanisce tutta la bellezza

Piazza del Comune è buia, senza più quelle luci (se si esclude la facciata del duomo e la cuspide del Torrazzo) che avevano portato l’immagine della nostra piazza sulle copertine delle riviste di mezzo mondo. Spente le luci alla base del Battistero, azzerate le luci sul palazzo comunale che esaltavano l’alternarsi dei pieni e dei vuoti, buia la base in cotto del Torrazzo, spenti i fari che dai tetti del palazzo della Libera Associazione Agricoltori illuminavano la piazza e la loggia della Bertazzola. “Ville de Lumière” era il titolo del capitolo del volume edito da Aem che celebrava la nuova illuminazione del centro storico, progettata da Roland Jeol nel 1998 quando si aveva il coraggio di guardare all’Europa e a quel genio dell’illuminazione che aveva creato il suggestivo piano luci di Lione o il progetto per la facciate dell’Ermitage di San Pietroburgo o del teatro di Taormina o delle mura di Lucca. Dello splendido progetto di Jeol non rimane più nulla, cancellato dal clima del “risparmio” energetico a tutti i costi e dal disinteresse per l’esaltazione del bello che l’illuminazione di Jeol ricercava. Tant’è che Boris Ostanin musicologo russo in visita alla città nel 2015 disse arrivando sulla piazza: “Quello che ti sorprende di più, specie quando arrivi al suo cuore pulsante, sono il Torrazzo e l’illuminazione pubblica. Un gioiello che arricchisce la preziosità della storia di questa città” . Tutto dimenticato. Tutto cancellato. Ma il buio, frutto di trascuratezza, colpisce anche piazza Marconi e la struttura in cotto del Museo del Violino. I lampioni a boccia sono quasi tutti spenti. Restano solo le luci sui bracci laterali che lasciano nella penombra la piazza.

Mezza al buio anche piazza Marconi
Un altro particolare di piazza del Duomo poco illuminata
Nella foto di Francesco Sessa, l’illuminazione che ha contraddistinto la piazza dal 1998

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