Cronaca

Pizzighettone, Formigara, Gombito dovevano diventare zona rossa: la ricostruzione

L'ingresso presidiato a Maleo il 25 febbraio scorso

I Comuni di Pizzighettone, Formigara e Gombito avrebbero dovuto essere inseriti nella zona rossa per il contenimento del Covid19, ma queste tre località, insieme ad altre 6 del lodigiano non furono indicate nella lista definitiva. Emerge da una registrazione effettuata il 23 febbraio tra i rappresentanti regionali, la Prefettura e alcuni sindaci i cui contenuti sono riportati da Il Fatto Quotidiano. Alla riunione prende parte il governatore Attilio Fontana e si sta parlando di quali comuni ‘cinturare’ e quindi dove organizzare la presenza militare. Fontana: “Casalpusterlengo”, dice. Viene però fermato e si corregge: “C’era già”. Quindi prosegue elencando i nuovi comuni: sono Santo Stefano Lodigiano, San Rocco al Porto, Corno Giovine, Cornovecchio, Caselle Landi, Pizzighettone, Formigara, Gombito, Brembio, nessuno dei quali però verrà formalizzato nel successivo decreto della presidenza del Cosniglio.

Il Fatto riporta poi virgolettate le parole del prefetto di Lodi Marcello Cardona, collegato in riunione: “sono tutti miei, sono tre Cremona e il resto tutto Lodi”. “Sto facendo il calcolo – aggiunge secondo questa ricostruzione –  credo che dobbiamo aggiungere altri venti, ci stiamo muovendo sulle 70mila persone. Noi stiamo lavorando su quei dieci che Attilio aveva già individuato, già individuati i check, già individuato il numero dei rinforzi”. Il Prefetto, rappresentante del Governo, attendeva dunque la formalizzazione dei nuovi comuni da inserire in zona rossa, ma questa non è mai arrivata: sui primi dieci paesi poi effettivamente chiusi si stava evidentemente operando già da qualche giorno. “Appena Attilio mi formalizza questi comuni – continua il prefetto di Lodi – ma già lo sapevo perché me lo aveva comunicato Giulio (Gallera), lavoriamo sui nuovi check perché li dobbiamo mettere su carta”. Da lì in poi il nulla: a quanto pare l’ufficializzazione da parte della Regione non avvenne e i tre comuni cremonesi, tutti distanti una manciata di chilometri dalla zona rossa lodigiana, rimasero aperti. Intanto il virus era già arrivato all’ospedale di Cremona, dove nei giorni precedenti il 23 febbraio si erano rivolti i primi pazienti Covid.

DEGLI ANGELI (M5S): “SE CONFERMATO SAREBBE GRAVISSIMO, FONTANA RIFERISCA IN CONSIGLIO REGIONALE” – Secondo quanto riportato da Il Fatto Quotidiano altri 9 paesi, lodigiani e Cremonesi, sarebbero dovuti diventare zona rossa dal 25 Febbraio, la notizia, se confermata, sarebbe gravissima”. L’articolo fa riferimento ad un audio del Governatore Fontana dal quale si evince che  Pizzighettone, Formigara, Gombito e altri 6 paesi lodigiani sarebbero dovuti rientrare nella Zona Rossa, ma la lista non venne mai formalizzata ed i 6 comuni lodigiani e 3 Cremonesi non rientrarono nel decreto.  “Fontana riferisca in consiglio regionale e faccia chiarezza il prima possibile. La provincia di Cremona e Lodi è stata tra le più colpite dal Covid con un numero di ricoveri e decessi impressionante. Gli ospedali Lodigiani e Cremonesi sono stati messi sotto stress per settimane. Se già al 23 febbraio c’erano le avvisaglie di numeri preoccupanti di contagi in alcuni comuni lombardi, oltre ai 10 già noti al Viminale, Fontana doveva richiedere altre zone rosse o istituirle in autonomia, come previsto dalla legge e come fatto da altre regioni e comuni.”

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