Inaugurata la nuova struttura per il triage all'Ospedale di Cremona
E’ stata inaugurata questa mattina la nuova struttura per il triage, donata all’Ospedale di Cremona da Medici con l’Africa Cuamm. Uno spazio dedicato all’accettazione dei pazienti, riscaldato e dotato di tutti i comfort che la tenda utilizzata in precedenza ovviamente non aveva. Di qui passeranno tutti i casi non urgenti che devono accedere al pronto soccorso: in questo spazio gli operatori ospedalieri dovranno sottoporre i pazienti a un’analisi dei sintomi e dei contatti recenti, per capire se sono casi sospetti di Covid-19. Di qui verranno smistati sui due percorsi, uno dedicato a quelli con sintomi di Coronavirus e uno per tutti gli altri, in modo da ridurre al minimo il rischio di contatto.
“I dati di questi giorni dimostrano quanto questo progetto, nato quando i numeri erano più bassi, sia ora importante” ha commentato il direttore generale dell’Asst di Cremona, Giuseppe Rossi. “Finalmente possiamo vantare una struttura in grado di offrire un certo comfort a pazienti e operatori. Cuamm ci era già stata molto vicina nel momento clou della precedente ondata pandemica, e ora ha dimostrato di nuovo la sua presenza”. Rossi ha anche voluto precisare la situazione dell’ospedale: “Anche se abbiamo una settantina di pazienti Covid, il resto della struttura continua a funzionare ed è garantita l’erogazione dei servizi. Facciamo fronte al ritorno della pandemia garantendo la salute dei cittadini anche al di fuori del covid”.
Il nuovo triage è un prefabbricato monoblocco coibentato, di 48 metri quadrati, del valore di 37mila euro, che sarà un supporto fondamentale nella gestione della pandemia. “Credo che questo momento sia per noi grande motivo di orgoglio” ha precisato il nuovo direttore del pronto soccorso, Francesca Co’. “Credo che la soluzione del triage esterno sia vincente per farsi carico al meglio dei pazienti e offrire loro anche un sostegno psicologico”.
Soddisfazione anche da parte del prefetto, Vito Danilo Gagliardi, “per questo momento di fusione tra un aspetto laico e uno religioso, che ha fatto nascere qualcosa di importante per i cittadini, e che ha saputo prevenire una necessità che sta diventando sempre più forte”.
“Questa pandemia mostra come siamo tutti connessi e come sia importante collaborare” ha detto don Dante Carraro, direttore di Medici con l’Africa Cuamm. “Noi lavoriamo prevalentemente con l’Africa, ma credo sia importante che nel momento in cui il nostro Paese ha avuto bisogno abbiamo saputo lavorare insieme. Perché solo così si può combattere la pandemia”.
“Questa è la prima di un serie di strutture sanitarie che inaugureremo in Italia nei prossimi mesi, in un progetto che vuole rendere dare un contributo concreto” ha concluso Andrea Attori, responsabile del progetto ‘Italian Response to Covid-19’ di Cuamm.
Laura Bosio