Voto su Rousseau, universo grillino diviso anche a Cremona sul Sì o No a Draghi
Nolli e Toninelli per il NO, ma tanti anche i pentastellati che hanno deciso di seguire le indicazioni di Grillo. Gli iscritti possono votare sulla piattaforma fino alle 18 di oggi
Il popolo dei 5 Stelle in ambasce in queste ore per decidere se votare sì o no al governo Draghi. Oggi, fino alle 18, è possibile votare sulla piattaforma Rousseau, ma solo un limitato numero di iscritti lo può fare. Il dibattito è aperto e le opinioni diverse e anche a Cremona non mancano le divergenze di vedute. Ad aprirlo, di prima mattina, è il portavoce M5S in Consiglio Comunale Luca Nolli, che in sintonia con il deputato Danilo Toninelli, ha deciso di votare no.
“Notte insonne a pensare cosa votare oggi su Rousseau”, scrive Nolli su Facebook. “Sono giunto alla conclusione che voterò NO. È inaccettabile fare parte di un Governo di cui fa parte Berlusconi. È inaccettabile avvallare le strategie Renziane. È inaccettabile fare parte di un Governo che si “spartirà la torta” del Recovery Plan. Restiamo fedeli ai nostri ideali”.
Dunque non sono bastate le rassicurazioni di Grillo all’uscita dal colloquio con il presidente incaricato, tanto da dichiarare che “Draghi è un grillino”, soprattutto per quanto dichiarato in tema di politiche ambientali. E nemmeno la promessa di un Ministero per la Conversione Energetica che risponde a molte delle aspettative dei 5 Stelle.
Numerosi i commenti su Facebook, sotto l’uscita del portavoce in consiglio comunale, forse leggermente squilibrati verso il Si (ma la situazione è in continua evoluzione).
“Si è governato – si legge – tappandoci il naso con Lega e PD e Renzi. Votando NO si dà solo il via libera incontrollato al Berlu. Col SI puoi sempre vedere da dentro al campo ciò che succede invece di urlare ‘arbitro cornuto’ dalla curva…”.
Nolli ricorda che non ci si può sedere allo stesso tavolo con Berlusconi e cita il ponte sullo Stretto, “che io ho sempre visto come un regalo alle mafie”. Gli viene risposto che “ideale non è il fatto di ‘sedersi’ fisicamente (nel momento in cui entri nei palazzi, siedi lì, accanto a loro, non per questo sei “loro”)”, gli risponde l’interlocutore. Mi pare un nascondersi dietro un dito. Ed inoltre NON È un governo di alleanza con Berlusconi, non un patto governativo programmatico. Niente di tutto questo. Piuttosto un governo di salvezza nazionale e, ancora di più, un esserci per tutelare i cittadini dal sistema. Di fatto SE NON CI SEI prevarrà la linea di questa vergognosa dx. Ed è solo per questo che voterò SI, e Dio solo sa quanto abbia nel cuore Falcone e Borsellino….”.
A dominare i commenti è il dilemma tra l’esserci e il contare poco e il ‘non esserci’ e rimanere coerenti con lo spirito originario del movimento: “Io non voterò in quanto uscito dal M5S ma ti invito a riflettere se davvero vogliamo buttare tutto a mare per B e IV. Andare all’opposizione, dovresti saperlo , non conti più nulla. Certo saresti coerente…ma sicuro che in poco tempo non verrebbero distrutte tutte lo cose ben fatte fino ad ora? Il mio non è un volerti convincere ci manca…ti chiedo solo di riflettere su questo punto.
C’è anche chi si spinge oltre, fino a prefigurare quell’alleanza strategica con il Pd che è anche elemento di discussione non da poco nel partito di Zingaretti: “Meglio entrarci per mantenere il progetto di una coalizione progressista con PD e altre forze di sinistra. È unica soluzione per dare un futuro di governi riformisti al Paese”.
Ma c’è anche chi è rimasto fedele agli slogan del ‘Vaffa – Day”: “Giusto stare fuori a questa ammucchiata di disonesti e ladri”.
Giuliana Biagi