Politica

Consulenza da 11.500 euro
in Comune, Ventura attacca il Pd

Duro attacco di Fratelli d’Italia al Pd sul tema delle consulenze in Comune. Il capogruppo Marcello Ventura punta il dito contro una consulenza da 11500 euro per per 2 mesi e mezzo di lavoro, affidata alla moglie di un ex assessore della prima giunta Galimberti da parte di una dirigente alle Politiche Sociali per effettuare uno studio sulle “grandi povertà”.

“La moglie dell’ex assessore, laureata in scienze della comunicazione, che competenza ha sulle grandi povertà?
Che senso ha affidare uno studio invece di affidare un progetto a supporto della povertà stessa grande o piccola che sia? Qual è la finalità?

“Il problema e la gravità della cosa – continua Ventura –  è che in piena pandemia che ha generato nuove povertà, dove i bilanci degli enti locali non mi pare abbiano brillato o siano stati brillanti, si sperpera denaro pubblico per far studi che non hanno alcuna ricaduta sulla nostra società, invece di destinare fondi a progettualità concrete a favore delle nuove fragilità. Non è il momento di permettersi studi.
Ricordo che anche Fratelli d’Italia aveva presentato una mozione a sostegno della natalità e delle donne e coppie fragili che la sinistra ha bocciato. Forse perché il progetto era a costo zero per i cittadini e quindi non vi erano incarichi da dare? Mi viene spontaneo pensare di sì!
Mi piace ricordare che in questo anno, non un solo euro a favore delle categorie economiche, solo aumenti di Tari ed Imu, parchimetri sempre funzionanti in pandemia, nessuna agevolazione per chi ha attività in affitto. Solo i plateatici non sono stati fatti pagare: vorrei ben vedere visto che era tutto chiuso.
Forse tutto quanto arrivato da governo e regione serve per le consulenze e non per aiutare cittadini ed attività visto che questi aiuti sono ancora in bilancio”.

“Non dimentichiamo – conclude Ventura – che un’altra persona ne ha ricevute ben 11 di cui l’ultima il 7 aprile per ben 13.248,00 euro sempre per 2 mesi e mezzo di lavoro. Questo vuol dire che il livello dirigenziale dei servizi sociali non è all’altezza, oppure più semplicemente che vanno completamente rivisti e rivisitati visto che il Welfare è cambiato”.

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