Visite in Rsa, sindacati e Piloni:
"Tamponi gratuiti per i famigliari"
Si è svolto ieri il confronto tra Regione Lombardia, enti gestori e organizzazioni sindacali sugli elementi di novità contenuti nel documento tecnico allegato all’Ordinanza del Ministero della Salute che stabilisce le modalità di accesso dei visitatori e di uscita degli ospiti dalle RSA. Come noto ogni struttura sta organizzandosi per conto proprio: Cremona Solidale ad esempio non ha ancora comunicato come potranno avvenire i tanto attesi incontri tra parenti, che ormai da 15 mesi non possono più vedersi se non, saltuariamente, attraverso una vetrata.
Tra i nodi da sciogliere: l’adeguamento dei documenti organizzativi delle singole strutture residenziali, le specificità di alcuni tipi di strutture, così come del Patto di condivisione dei rischi che i visitatori dovranno sottoscrivere.
Da parte del sindacato dei pensionati sono state avanzate tre richieste: uniformità di comportamenti e di indicazioni tra le ATS, un modello standard per il Patto di condivisione dei rischi che escluda responsabilità dirette per le famiglie e il tampone gratuito e facilmente accessibile per i parenti che chiederanno di visitare gli ospiti.
“Ci auguriamo che finalmente, dopo oltre un anno di sofferenze, gli anziani possano ritornare ad incontrare i loro cari, ma perchè le riaperture non rimangano solo scritte sulla carta, serve un intervento di Regione Lombardia che elimini ogni possibile impedimento sia di natura burocratica che economica” dichiara Federica Trapletti – SPI Lombardia.
“Il sindacato può dirsi soddisfatto per ora dei risultati che sembra siano scaturiti dal confronto leale con la Regione e con gli Enti, frutto anche della mobilitazione e della nostra raccolta firme per una riorganizzazione complessiva delle RSA: vedremo come gli impegni verranno declinati nella prossima DGR e continueremo a tenere alta l’attenzione su tutte le questioni aperte, affinchè non si ripetano gli errori del passato” afferma Serena Bontempelli – UILP Lombardia.
“Dopo la pandemia alcune criticità di sistema delle RSA vanno affrontate. Ben vengano questi momenti di confronto con tutti i soggetti interessati coadiuvati da Regione Lombardia. Per approfondire il tema della professionalità degli operatori e della sanitarizzazione che negli ultimi anni le RSA hanno dovuto subire, con casi sempre più gravi e complessi da un punto di vista strettamente sanitario. Questi temi, come il rafforzamento dell’assistenza domiciliare, vanno affrontati senza pregiudizi, con la responsabilità e consapevolezza che il sistema della non autosufficienza va migliorato” osserva Emilio Didonè – FNP Lombardia.
SULLA STESSA LINEA IL CONSIGLIERE MATTEO PILONI – “Presidente Fontana e assessore Moratti: mettete a carico di Regione Lombardia il tampone dei familiari che visitano gli anziani ospiti delle Rsa”, è l’appello del consigliere regionale del Pd Matteo Piloni, dopo che l’ordinanza dell’8 maggio del Ministro della Salute Roberto Speranza ha definito i criteri per riaprire le residenze alle visite da parte di parenti e caregiver.
“Ricordo che tra questi criteri c’è l’esito negativo di un tampone eseguito nelle precedenti 48 ore. Per questo abbiamo avanzato una proposta al direttore generale del Welfare Pavesi – afferma Piloni –. Sarebbe, infatti, una beffa per i parenti, cui ora è data la possibilità di visitare i propri cari, dopo mesi, essere costretti a pagare di tasca propria il tampone che consenta loro l’ingresso nelle Rsa Covid free”.
“Abbiamo chiesto – conclude Piloni- a Fontana e Moratti che il tampone sia pagato dalla Regione, e sia fornito ed eseguito ai parenti direttamente dalla Rsa. Già da ora è stata positiva la reazione del direttore Pavesi che ha risposto in termini possibilistici”.
Soddisfatto della disponibilità espressa, Piloni si augura “che la Giunta proceda velocemente in questa direzione, in modo che le visite siano possibili davvero da subito anche per i familiari che non hanno ancora avuto la doppia vaccinazione”.