Settimana Liturgica, a Cremona
religiosi e laici da tutta Italia
In Cattedrale religiosi e religiose da tutta Italia (oltre un centinaio). Una riflessione sul rito della Santa Messa domenicale, resa necessaria dai cambiamenti vissuti in epoca recente, senza dimenticare il dramma del Covid-19.
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Al via questa mattina nella Cattedrale di Santa Maria Assunta la 71esima “Settimana Liturgica Nazionale”, evento promosso dal Centro Azione Liturgica in sinergia con la Diocesi locale che fa convergere a Cremona religiosi e laici da tutta Italia (oltre un centinaio) sul tema ‘Dove due o tre sono riuniti nel mio nome. Comunità, liturgie e territori’; una riflessione sul rito della Santa Messa domenicale, resa necessaria dai cambiamenti vissuti in epoca recente, senza dimenticare il dramma del Covid-19.
“Non possiamo arrenderci” ha affermato il vescovo di Cremona monsignor Antonio Napolioni, spiegando: “La forza della fede è proprio la Resurrezione, quindi poniamo segni di Resurrezione e di speranza dentro le circostanze concrete che la vita ci impone. Significa riprendere il cammino non come se niente fosse, ma a partire dal senso profondo di ciò che abbiamo vissuto”.
La giornata si è aperta con le Lodi guidate da monsignor Claudio Maniago, vescovo di Castellaneta e Presidente del Centro Azione Liturgica, che ha poi riportato un messaggio del Pontefice e introdotto i lavori. Dopo il fermo del 2020 causato dal Coronavirus, l’evento è stato proposto quest’anno con doppia modalità di fruizione, in presenza e online, intercettando un pubblico più ampio, segnale di ripartenza:
“Questa settimana liturgica vuole essere un segno di ripresa per tutta la comunità” ha dichiarato monsignor Maniago, spiegando quale sia l’attitudine: “superare il ricordo triste (che comunque è bene non abbandonare) ma anche attingere alle energie che erano accantonate e che questa prova ci ha permesso di riscoprire”.
Ecco quindi la relazione inaugurale intitolata “Riuniti per celebrare nel suo nome”, a cura di monsignor Franco Giulio Brambilla, vescovo di Novara: “La celebrazione liturgica domenicale diventerà ancora qualcosa capace di influire sulla vita dei fedeli se sarà il luogo di un incontro vitale con il Signore; la Chiesa non è un luogo dove si va solo a pregare, ma si va per accogliere l’esperienza viva di Lui che si irradia come un’onda per il mondo”. A seguire un intervento della professoressa Ina Siviglia su “Spazio, tempo e fede oggi”.
Federica Priori