Covid e Serie A, Malagò: “Bene decisione su capienza stadi”
“La Lega calcio ha fatto bene a scegliere per la riduzione della capienza degli stadi, una decisione triste ma del resto era alto il rischio che il governo facesse calare dall’alto la sua decisione”. Lo ha detto il presidente del Coni, Giovanni Malagò, a Sky Sport, a proposito della limitazione di pubblico per due giornate di Serie A a causa della nuova ondata di contagi da covid. “Ogni sport ha esigenze diverse. La federazione medico sportiva insieme al Coni sta predisponendo un nuovo protocollo, poi chi organizza i campionati ha il diritto-dovere di prendere le proprie decisioni”, ha proseguito Malagò, critico anche sugli interventi delle Asl non uniformi: “Si perde di credibilità”.
A livello internazionale, a monopolizzare l’attenzione è il caso che coinvolge Novak Djokovic. Il numero 1 del tennis mondiale, no vax, è sbarcato in Australia con un visto giudicato non regolare e da giorni è confinato in un hotel di Melbourne. Il fuoriclasse vorrebbe partecipare agli Australian Open con un’esenzione ottenuta dopo aver contratto il covid. Date e documenti nella versione del serbo, in realtà non appaiono pienamente lineari. “Non ho mai visto una gestione peggiore. Gli attori in questo caso sono tre: gli organizzatori locali, il Governo e Djokovic. Diamo per scontato che tutti e tre fossero in buona fede, il problema è un altro: non ci si deve mettere in quella situazione, a monte non deve succedere. Entro il 10” dicembre “doveva dire se era vaccinato o no, poi non si capisce perchè non sia stato comunicato che il 16 abbia preso il Covid. Doveva comunicarlo. Se, prima durante e dopo ha incontrato chiunque, allora la credibilità è venuta meno”, ha detto Malagò riassumendo i contorni della controversa vicenda. “Dispiace per Nole, è ‘italiano’ e amato, l’ho anche premiato, siamo tutti suoi tifosi, ma lui se non avesse contratto il covid che faceva? Non giocava più a tennis?”, ha concluso Malagò.