Cronaca

Bilancio Comune 2021, i primi dati
Cresciuto l'introito Imu

Il 2021 non segna ancora un pieno ritorno alla normalità per i conti del Comune, dopo l’anno anomalo del 2020 – che ha visto meno entrate tributarie, più trasferimenti dallo Stato e maggiori spese a causa della pandemia –  ma mostra segnali di riavvicinamento ai numeri del 2019.

Lo evidenzia il rendiconto presentato ieri dall’assessore Maurizio Manzi e dal dirigente Paolo Viani in Commissione Bilancio, preliminare al passaggio in Consiglio.

Tirate le somme di entrate e uscite, il 2021 chiude con un avanzo totale di amministrazione di 39 milioni di euro (13 milioni l’avanzo di competenza, la differenza cioè tra entrate e uscite dell’anno), di cui 24 sono soggetti ad accantonamento, ad esempio per coprire gli incrementi contrattuali dei dipendenti; circa 10 sono vincolati e i restanti 4,7 milioni restano disponibili per investimenti.

Il recupero dell’evasione fiscale ha portato 5 milioni nelle casse del Comune, dal 2014 ad oggi sono circa 30 i milioni recuperati. Non avendo contratto nuovi mutui, il debito procapite dei cremonesi è passato dai 560 euro del 2014 ai 420 di oggi, una diminuzione del 25%.

Le entrate tributarie mostrano che il 2021 non ha penalizzato più di tanto i bilanci famigliari dei cremonesi: l’Imu pagata per le seconde case è stata addirittura superiore a quella del 2019 e del 2020: 19,6 milioni di introiti  accertati, contro i 18 milioni del 2019. Merito – ha spiegato Manzi –  del recupero dell’evasione ma anche dalla ripulitura della banca dati che ha fornito un quadro più preciso degli immobili cremonesi.
Quasi del tutto recuperata anche la quota di Irpef spettante al Comune: 9,1 milioni  nel 2021; erano 9 milioni e 250 mila nel 2019. Nel 2020, anno in cui oltre alla crisi sanitaria è esplosa quella economica per tante famiglie e attività, erano arrivati al comune 7,8 milioni.

Sono aumentate, rispetto al 2020, le entrate del Comune per la gestione di servizi quali asili e mense scolastiche, rimaste inattive per quasi tutto l’anno della pandemia; diminuiti invece, come prevedibile, i contributi dallo Stato: dai 18,8 milioni del 2020 ai 12,3 di quest’anno.

Un ulteriore segnale dei cambiamenti portati dalla pandemia – ha rimarcato Manzi –  che si sono protratti dal 2020 al 2021, viene dalla voce dei proventi da sanzioni varie, tra cui rientrano anche le multe per violazioni al codice della strada: erano quasi 4 milioni nel 2019, poi divenuti 2,5 nel 2020 e lievemente aumentati a 2,6 nel 2021. gbiagi

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