Cultura

Giorno della Memoria: l'ultimo libro
di Rosa Ventrella presentato al Manin

Giovedì 26 gennaio, nella settimana in cui si celebra il Giorno della Memoria, la scrittrice Rosa Ventrella è stata ospite del progetto Biblioteca – Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento attivato presso il liceo D. Manin. L’autrice, già nota agli studenti per il romanzo “Benedetto sia il padre”, ha presentato il suo ultimo lavoro: “I bambini di Haretz”.
Laureata in Storia contemporanea e specializzata in Storia delle donne, Rosa Ventrella, nella realizzazione della sua opera, si è calata nuovamente nei panni della ricercatrice: tratto da una storia vera, il libro trasporta i lettori nell’Europa della Seconda Guerra Mondiale, “in una situazione che ci trova, da un lato, lontani, dall’altro fin troppo vicini” – afferma la professoressa Ilaria Spotti, coordinatrice dell’incontro.
L’autrice narra, dalla prospettiva di una bambina di soli undici anni, le vicende di un gruppo di ragazzi in fuga dalle peggiori atrocità, tra questi vi sono anche Margit e Janos, due fratelli cecoslovacchi rimasti orfani dopo l’arrivo a Praga delle truppe tedesche. Quegli stessi boschi in cui i due piccoli protagonisti si divertivano a giocare con il padre, diventano, con l’occupazione nazista, i rastrellamenti e la loro fuga in pieno inverno, il loro peggior nemico, che si trovano ad affrontare completamente da soli. Anche gli adulti cominciano ad essere per loro figure inaspettatamente ostili, rappresentanti di “un’umanità sconfitta”, oscurata dalla grande ombra del regime. Tuttavia, la storia di questi bambini è, per così dire, illuminata dalla grande solidarietà che si crea tra di loro
e che offre un bagliore di speranza. Alcuni di loro riusciranno a salvarsi e giungeranno a Selvino, in provincia di Bergamo.
L’autrice ammette che non avrebbe mai pensato di scrivere un romanzo su tale storia, vissuta con molto coinvolgimento emotivo, non solo in quanto scrittrice, ma anche in quanto madre, a tal punto da interrompere la stesura più di una volta, dopo essersi imbattuta in fonti che narravano storie di bambini definite “terribili da scoprire”.
Rosa Ventrella, pur portando in scena un racconto tragico e a volte crudo, con la sua delicatezza è in grado di dar voce anche ad un viaggio di speranza e salvezza, che avrebbe come ultima tappa la terra promessa: Haretz o Israele.

Beatrice Chiara Sandrini 3CC

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