Mattia ha riabbracciato
il medico che gli salvò la vita
Dopo tre anni esatti dalle sue dimissioni Mattia Guarneri, il 18enne che rimase ricoverato per oltre un mese nell’ospedale di Cremona, per buona parte del tempo in rianimazione, in bilico tra la vita e la morte, a causa di una polmonite intersiziale da Covid, ha potuto rivedere e riabbracciare Massimo Cannavò, il chirurgo varesino che gli aveva salvato la vita. Un incontro nei giorni scorsi proprio all’ombra del Torrazzo, per essere entrambi ricevuti dal sindaco Gianluca Galimberti, e potersi scambiare quell’abbraccio che all’epoca, a causa delle normative sul distanziamento, non avevano potuto concedersi.
“È straordinario come da una cosa di natura professionale, certo in un contesto particolare come era la pandemia, sia nata questa bella amicizia” commenta Cannavò. “I sentimenti finalmente si risvegliano, dopo l’ondata di sofferenza e dolore che ci hanno travolti in questi anni”.
Mattia era arrivato in ospedale nel marzo del 2020, il momento più nero della pandemia. Cannavò, medico chirurgo di Varese, che era arrivato a Cremona come volontario a offrire il proprio sostegno per la lotta alla pandemia, si era ritrovato di fronte la situazione di Mattia, che appariva decisamente compromessa, e aveva fatto in modo di farlo ricoverare con urgenza. Quindi, si era preso cura di lui. Oggi, dopo tre anni, finalmente l’incontro tra i due, che in questo tempo si sono tenuti in contatto, sviluppando un ottimo rapporto. Per Cannavò è stata anche l’occasione per poter rivedere la città con occhi diversi rispetto a quei mesi disperati: “È stata veramente bello rivedere Cremona , non più deserta come l’avevo lasciata tre anni fa in piena zona rossa. E’ stato emozionante rivedere l’ospedale, l’alloggio dove ho vissuto in quei giorni tremendi… ma la cosa più bella è stata ritrovare un Mattia con un sorriso a 360 gradi” conclude il medico.
LaBos
