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Cremo senza auDacia
Torna a lottare nell’arena

Umiltà e concentrazione: quel che è mancato secondo Ballardini alla Cremo di Udine, un mix implosivo davanti a una squadra a caccia di riscatto e farcita di fisicità e talento. Basti vedere l’1-0 friulano al primo tiro in porta, che condensa l’estro da big di Samardzic alla staticità di una difesa capace prima della mezz’ora di fare peggio sull’incornata di Perez e di alzare bandiera bianca già al 36’ sulla fuga incontrastata di Success, attaccante a secco da agosto 2022 quando bucò la Feralpi Salò in Coppa Italia.

Così, in meno di un tempo, i grigiorossi sono tornati alla casella di partenza: il 3-0 della Dacia Arena rimette la Cremo a -7 dal Verona terzultimo e -8 dalla quota salvezza del quartultimo Spezia, con una giornata in meno per tentare l’impossibile e l’impressione che la ricerca della continuità dopo due vittorie filate, sudate, meritate si sia scontrata con una resa troppo frettolosa.

Va bene la forza dell’Udinese, dal potenziale solo parzialmente espresso dalla classifica bianconera. Ma passare dai 96’ blindati con l’Empoli al tiro al bersaglio del fu Stadio Friuli non è da Cremo Ballardiniana, da squadra che pur nelle difficoltà cerca sempre una via d’uscita. Spesso trovandola. Sembrava un nuovo viatico la difesa a quattro, da necessità a virtù nel finale di Marassi e nell’1-0 di dieci giorni fa allo Zini. Pare un esperimento mal riuscito ora con negli occhi le tre sberle della Dacia Arena. Il ritorno di Bianchetti al posto di Lochoshvili, unica differenza rispetto alla retroguardia che ha ammutolito l’Empoli, potrà incidere ma non decidere i giudizi di una giornata storta, iniziata male e finita presto. Le distanze perse in mediana, i disordini in copertura, un attacco stranamente a secco in trasferta (con Ballardini era successo solo a Napoli in campionato): meglio archiviare facendo tesoro, perché nella settimana in cui ci si gioca il rischiatutto tra ritorno con la Fiorentina in Coppa Italia e Verona allo Zini in campionato, non c’è tempo per i rimpianti.

Simone Arrighi – inviato a Udine

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